AMIATA – «Capita ancora una volta di dover intervenire sul processo di associazione di funzioni dell’Amiata Grossetano e di come la politica locale sembri muoversi in maniera scomposta perché non si riesce a capire se esista o meno un progetto di prospettiva. Ultima decisione, in ordine di tempo, la riorganizzazione dell’Unione senza che fosse data adeguata informazione alle rappresentanze dei lavoratori». Affermano Cgil, Cisl e Uil.
«Oggi torniamo a chiedere alla politica qual è il progetto perché anche in questa ultima riorganizzazione, come per le altre, si continua a vedere poca chiarezza progettuale e si continua a giocare con i lavoratori come fossero semplici pedine – prosegue la nota -, associando funzioni, salvo poi decidere di tornare indietro sulle decisioni senza curarsi delle difficoltà di chi deve portare avanti il lavoro che si trova nella condizione di dover rispondere a cambiamenti improvvisi e non sappiamo fino a che punto sensati».
«Ci teniamo ad affermare che se oggi ancora i servizi associati hanno continuato a funzionare – affermano i sindacati -, è solo grazie all’impegno che i dipendenti hanno messo nel contribuire a portare avanti quel progetto. Un progetto voluto solo dalla politica, in cui i lavoratori sono stati cooptati e dove, tra l’altro, scontano le difficoltà di “campanile” che la parte politica non ha certo abbandonato nella gestione dei servizi. A distanza di anni, ci sembra ancora una volta di poter dire che nell’Amiata grossetano, la politica ha difficoltà ad organizzare e perseguire un indirizzo comune, affinché il “progetto politico” dell’Unione dei Comuni, intrapreso dal 2011, riesca a progredire come auspicato e prospettato; anzi, ultimamente, ci sembra di registrare grossi passi indietro su quanto finora attuato».
«Di nuovo siamo a chiedere, con forza, ai sindaci dell’Unione dei Comuni dell’Amiata grossetana quanto è stato attuato fino ad oggi di quel progetto che avrebbe dovuto far fare passi da gigante al territorio e quali siano i loro reali obiettivi ed intenzioni sulla “integrità” e sulla “continuità” di quel progetto. Più volte abbiamo chiesto incontri e le nostre richieste sono state disattese. Di recente abbiamo chiesto di nuovo un incontro con la Giunta che non può più essere differito, perché convinti che, a parità di lavoro e di responsabilità, ai dipendenti debba essere riconosciuto lo stesso salario e non creare pesanti sacche di disparità».
«I lavoratori hanno il diritto di sapere e comprendere bene le intenzioni della politica per poter lavorare in serenità e hanno diritto di saperlo i cittadini per avere le risposte che meritano. In tutta questa confusione e alla luce anche della nuova riorganizzazione è necessario infatti che la politica esca allo scoperto e che i Sindaci si assumano tutta la responsabilità delle inefficienze che si potrebbero verificare, anche a dispetto dell’impegno messo in campo dai lavoratori per l’erogazione dei servizi».