GAVORRANO – Elisabetta Iacomelli chiede scusa ai gavorranesi. Dopo la lettera di denuncia sul degrado di Gavorrano e dopo le segnalazioni dei cittadini, la prosindaco interviene scusandosi per i disagi e promettendo l’impegno da parte dell’amministrazione a risolvere le situazioni messe in evidenza anche sulla stampa nei giorni scorsi (a fianco una delle fotografie inviate alla nostra redazione del gruppo di cittadini che aveva segnalato i disagi a Gavorrano).
«I temi della salvaguardia e del rispetto dell’ambiente – dice la Iacomelli – toccano profondamente anche questa amministrazione comunale. Ed è per questo che siamo enormemente dispiaciuti dei disagi lamentati e ci scusiamo con i cittadini di non esser potuti intervenire né tempestivamente, né drasticamente».
Interventi che non sono stati compiuti «non per mancanza di volontà», ma, spiega la Iacomelli, per l’impossibilità di «avere a disposizione un gran numero di personale ed enormi finanziamenti in questo momento difficile per tutte le Pubbliche Amministrazioni».
Alcune risposte però, dopo la protesta dei cittadini, sono arrivate. In particolare «la vasca posta nel capoluogo gavorranese è già stata svuotata per rilevarne le problematiche e provvedere al suo ripristino», mentre per quanto riguarda la discarica di calcinacci nella zona del Parco della Finoria «i materiali rinvenuti sono già stati rimossi». Per quanto riguarda invece altre segnalazioni come «gli “scempi” riferiti al parco minerario e alla miniera ex Marchi – osserva la Iacomelli –, non si riesce a comprendere quale tipo di criticità presentino».
Per il futuro la prosindaco Iacomelli prende un impegno preciso, ma chiede anche il contributo ai cittadini: all’amministrazione l’onere di adoperarsi per «tamponare ed eliminare tutte quelle situazioni di criticità rilevate e diminuire al massimo il disagio»; ai cittadini quello di rispettare le «regole del vivere civile» e cambiare i comportamenti sbagliati «partendo dal presupposto che “in una società civile” ognuno ha il dovere di fare la propria parte per tutelare l’ambiente considerato che il territorio non appartiene al singolo ma a tutta la collettività».