GROSETO – Gli ex vertici e dirigenti della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio sono imputati di bancarotta fraudolenta della vecchia banca dinanzi al tribunale di Arezzo. Nella richiesta di rinvio a giudizio si legge di oltre 140 milioni di prestiti erogati in favore degli stessi amministratori, amici e prestanomi che hanno causato il dissesto della banca; prestiti che, secondo l’accusa, avrebbero causato o concorso a causare il dissesto della banca. A questo punto Confconsumatori, stante la rilevanza del dissesto bancario e le modalità di gestione del dissesto che ha visto penalizzati azionisti e obbligazionisti subordinati, procederà a costituirsi parte civile direttamente nel processo penale. E l’associazione è pronta a sostenere anche i risparmiatori grossetani che hanno perso denaro.
«Inoltre – fanno sapere da Confconsumatori – l’associazione invita tutti gli azionisti della banca fallita a volersi costituire parte civile, chiedendo così agli amministratori il conto delle loro azioni, per ottenere il risarcimento del danno subìto che non è conseguente a fluttuazioni del mercato, bensì alla condotta degli amministratori. Hanno titolo anche gli obbligazionisti subordinati che, qualora abbiano avuto accesso all’indennizzo forfettario, possono e devono agire per il recupero del 20% non rimborsato dal fondo interbancario».
Gli interessati potranno contattare in Toscana le sedi territoriali della Confconsumatori (i recapiti sono sul sito internet www.confconsumatoritoscana.it oppure www.confconsumatori.it) oppure scrivendo una email a toscana@confconsumatori.it oppure risparmio@confconsumatori.it, o contattando la sede nazionale. Per la Toscana è possibile anche chiamare il numero 328.7958074. «Quello che occorre per la costituzione in giudizio, sia per azionisti che per obbligazionisti subordinati – spiegano da Confconsumatori – è l’ordine di acquisto del titolo e gli ultimi estratti del conto titoli relativi agli anni precedenti al dissesto».