ROCCALBEGNA – «I tagli lineari del governo agli enti locali producono ancora un grave disservizio alla popolazione. La provincia di Grosseto decide di penalizzare, ancora una volta, zone già particolarmente disagiate e messe a dura prova dalla precarietà delle proprie infrastrutture viarie, attraverso due ordinanze che escludono il transito ai cicli e motocicli su vari tratti stradale della S.P. 117 CROCINA e della S.P. 112 USI». Ad intervenire Gianni Rabai e Davide Mariotti per il gruppo di lavoro e consiliare di opposizione al comune di Roccalbegna “Ricostruire in Comune”.
«Interdire il traffico a due ruote, piuttosto che un’ordinanza di sicurezza, ci sembra una mossa dimostrativa da parte della provincia, che da un lato potrebbe risultare utile a smuovere le acque sul tema dei tagli, ma dall’altro lede senza dubbio le libertà personali dei cittadini e delle strutture ricettive limitrofe – proseguono i consiglieri -. Il sindaco di Roccalbegna si limita a rassicurare la cittadinanza assicurando che non saranno effettuate sanzioni stradali, per altro contraddicendo la normativa stessa. Piuttosto che affermare che non verranno fatte multe, riteniamo che il sindaco Galli dovrebbe far valere la propria voce nelle sedi istituzionali dal momento che l’ordinanza, oltre che portatrice di un effetto deterrente per quanto riguarda l’affluenza turistica, appare priva di alcun senso pratico».
«Non considerando tutto ciò soddisfacente a tutelare la libertà e la sicurezza della popolazione, noi abbiamo deciso di agire concretamente, scrivendo al Ministero delle Infrastrutture, alla Provincia di Grosseto ed al prefetto di Grosseto, chiedendo subito la riapertura al traffico su due ruote nelle strade recentemente interdette, presentando ricorso formale. Da anni la Provincia vorrebbe declassare le strade in oggetto, e da anni queste strade non vengono manutentate, facendo scaturire così l’attuale degrado. C’è bisogno di un maggiore impegno ed una maggiore attenzione da parte delle istituzioni per le strade rurali, così importanti per mantenere vivi i piccoli centri Grossetani, conseguentemente all’afflusso turistico che questi ultimi portano, grazie al loro pregio paesaggistico e culturale». Concludono Rabai e Mariotti.