GROSSETO – «Questo continuo stillicidio di prese di posizioni personali e autoreferenziali deve finire, perché le visioni diverse sono un ricchezza solo se riguardano temi politici e solo se servono ad alimentare un dibattito che dia risposte ai cittadini, non se sono rivalse personali e prese di posizioni correntizie contro altri iscritti o dirigenti». Il segretario provinciale del Pd Gesuè Domenico Ariganello interviene su malumori e mal di pancia che ultimamente sono emerse all’interno del partito rispetto al comune di Manciano.
«Il Pd non è né un tram su cui si sale e scende a seconda del momento e della convenienza, né un bar dello sport dove si può dire tutto e il suo contrario trincerandosi dietro la scusa della “pluralità di opinioni”, perché le opinioni sono una cosa, le offese e il dileggio sono un’altra – prosegue Ariganello -. Il partito democratico da sempre fa del dibattito e del confronto uno dei suoi punti di forza. La capacità di aprirsi verso la società civile e di confrontarsi, a volte anche duramente rispetto ai temi del nostro territorio, è sempre stato e sempre sarà un valore da difendere e rivendicare. Quello che però va affermato è anche il valore e il rispetto di una comunità, fatta di iscritti, di elettori e simpatizzanti che cercano nel Pd risposte ai problemi e non baruffe sui social network o sui giornali».
«Quando ci si iscrive al Pd si sottoscrivere un codice etico e uno statuto in cui ci si riconosce e in cui si riconoscono tutti gli iscritti – precisa -: non è obbligatorio avere la tessera del Partito, ma chi decide di averla deve sentire la responsabilità rispetto al fatto che i propri comportamenti aiutano o danneggiano l’intera comunità. Per questo non devono stupire le decisioni rispetto a compagni che sbagliano o che hanno fatto scelte diverse che stare dalla parte del Pd come successo ad esempio a Manciano; si è liberi sempre di decidere dove stare basta essere coscienti che non può essere sempre tutto uguale, perché chi si riconosce nei valori del centro sinistra deve stare nel centro sinistra, basta con le macedonie dove vale tutto e il suo contrario».
«Far rispettare le regole è una pratica troppo spesso dimenticata o esercitata a fasi alterne, che ha fatto perdere di credibilità alla nostra comunità: mi aspetto da tutti i dirigenti in questi mesi e in particolar modo in questo periodo elettorale la lucidità e la sensibilità di capire che si deve stare dalla parte dei nostri candidati e di supportarli e aiutarli in un momento molto difficile per il centro sinistra in provincia di Grosseto. Dobbiamo riappropriarci di quella progettualità e di quella visione politica dimostrata negli anni e che ci ha fatto governare bene questo territorio, lasciando da parte i personalismi che ci fanno solo del male. Ripartiamo dai cittadini – conclude Ariganello -, dai loro problemi e dalle loro necessità ascoltando le loro istanze come si sta facendo nei comuni che vanno al voto dove i nostri candidati si contrappongono ai populismi, alle destre e ai gruppi di interessi, solo così affermando la nostra diversità si potrà aprire una nuova stagione di riformismo nel nostro territorio».
«Visto il percorso fatto all’interno degli organismi propri del Partito Democratico a Manciano – precisa infine La direzione provinciale del Partito Democratico -, si afferma in modo chiaro e netto che il Pd e i suoi membri e dirigenti appoggiano la lista di Giulio Detti sindaco “Tradizione e Futuro” , lista civica che rispecchia ed esprime i valori da sempre condivisi di centro sinistra contro la lista di centro destra avversaria. I nostri iscritti, elettori e simpatizzanti potranno riconoscersi nei propri valori, quelli del centro sinistra, aderendo al progetto di Giulio Detti sindaco. Per il partito democratico qualsiasi apparentamento con simpatizzanti e iscritti di Lega Nord, Fratelli d’Italia e altre forze populiste e di destra, è da stigmatizzare, perchè queste forze rappresentano ciò che è più lontano dai valori dell’antifascismo, della lotta alle disuguaglianze e dai principi cardine propri del nostro perimetro politico».