GROSSETO – «Riguardo al regolamento sulla refezione scolastica, è necessario fare chiarezza su ciò che la minoranza formata da Pd, Lista Mascagni e Passione Grosseto ha affermato dopo la discussione del documento in Consiglio». Chiara Veltroni, assessore alla Pubblica istruzione, risponde così all’opposizione in merito alle mense scolastiche. «La loro richiesta di inserimento di prodotti locali all’interno del menù dei nostri ragazzi è inutile poiché già contenuta esplicitamente nel Regolamento: se la minoranza avesse avuto la bontà di leggere il testo, avrebbe scoperto che l’articolo 2 comma D recita: “vengono garantiti menù che privilegiano prodotti biologici, locali, Dop e Igp.”».
«Riguardo alla loro richiesta di divieto di utilizzo di alimenti contenenti Ogm, ho spiegato in Consiglio alla minoranza che abbiamo recepito l’articolo 4 della legge regionale 53 del 2000 che – prosegue Veltroni – esplicitamente vieta la coltivazione di organismi geneticamente modificati sul territorio toscano e anche la loro somministrazione nelle mense scolastiche. Inoltre, si fa riferimento alla norma in questione anche nel capitolato di gara d’appalto per il servizio di refezione scolastica. La riduzione della tariffa per i figli successi al primo è stata mantenuta, ma non solo: abbiamo provveduto, rispetto al passato, ad apportare un ulteriore 10 per cento di sconto per il secondo figlio e successivi che usufruiscono del servizio. Questa agevolazione è già stata approvata dalla Giunta nel dicembre scorso».
«Sulla questione della regolarizzazione economica, riguardo alla loro richiesta di “coinvolgimento delle famiglie e dell’istituzione scolastica per individuare, nei singoli casi, le modalità più idonee a tutelare il prioritario interesse dell’alunno” – afferma l’assessore -, è necessario sottolineare che l’istituzione scolastica è estranea alla gestione dei rapporti finanziari tra Comune e famiglie. Naturalmente, i singoli genitori hanno la potestà di usufruire o meno, in base a scelte personali e non sindacabili, del servizio. Concludo ribadendo che questa Amministrazione tutela le famiglie realmente bisognose che, con adeguata documentazione, dimostrano di essere in effettiva difficoltà. Discorso diverso per i morosi che, negli anni, hanno usufruito dei vari servizi comunali pur avendo la possibilità economica, dimostrata da certificazione Isee: questo non sarà più tollerato. Tutte le novità miglioreranno il servizio, a partire dalla gestione, per un doveroso controllo sulle entrate. Sarà monitorato il livello di qualità del cibo a tutela della salute dei bambini e la condotta del momento del pasto per una serena convivenza tra alunni, insegnanti e personale impiegato. Ciò che più ci sta a cuore è il bambino con le sue esigenze. Ma anche quelle della famiglia che deve avere la tranquillità di un luogo sicuro e di cibo di qualità ritagliato sulle necessità dei piccoli anche con necessità particolari».