GROSSETO – «Dopo aver portato a casa sostanziose modifiche sulla chiamata diretta – sottolinea il segretario della Flc Cgil, Cristoforo Russo – per i sindacati la vera priorità della scuola è il contratto». È la posizione che la Cgil sta sostenendo nelle assemblee convocate in questi giorni negli istituti comprensivi e superiori di Grosseto. «Sulla chiamata diretta siamo riusciti a superare il potere discrezionale del dirigente scolastico, portando il ministero a prevedere una procedura che valorizzi il ruolo del collegio docenti. È infatti passato il principio che il dirigente scolastico sia obbligato ad acquisire una delibera da parte del collegio docenti, atto che lo vincolerà sia in base al decreto legislativo 165/01 sia allo stesso regolamento dell’autonomia (Dpr 275/99). Viene quindi meno uno dei pilastri della cosiddetta “buona scuola”, certo, ma molti problemi rimangono ancora sul tavolo».
Secondo il segretario della Flc Cgil maremmana «a questo punto è fondamentale ridare dignità ai lavoratori della scuola attraverso il rinnovo contrattuale e una profonda modifica del nuovo testo unico del pubblico impiego (il testo unico di attuazione alla riforma Madia), che accorperà i Dlgs 165/01 e 150/09 (cosiddetto Brunetta).
«Il testo unico – aggiunge Russo – così come è stato concepito è inaccettabile. Basti pensare alle modifiche alle sanzioni disciplinari, che prevedono addirittura la possibilità per il dirigente scolastico di infliggere sanzioni fino alla sospensione dal servizio, con privazione della retribuzione per dieci giorni. Oppure al collegamento improprio e pericoloso tra violazioni di legge e valutazione negativa della performance del personale scolastico; a proposito di performance, basterebbe verificare come è stato mal gestito il bonus docenti.
Stessa valutazione negativa che come Cgil esprimiamo rispetto alle norme sul salario accessorio, con il nuovo testo unico che introduce vincoli che pregiudicherebbero efficacia e benefici dei contratti d’istituto. Ma anche rispetto al rapporto fra legge e contratto, visto che rimangono nel documento di ingresso proposto dal Governo forti limiti alla contrattazione. Con formulazioni che lasciano ampi margini d’intervento alla legge su materie che sono palesemente di pertinenza contrattuale, come organizzazione del lavoro, da non confondere con l’organizzazione deli uffici, salario accessorio, sanzioni disciplinari, mobilità».
Infine, secondo la Flc Cgil va assolutamente affrontata la situazione inaccettabile in cui versa il personale Ata: assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici.
«Dopo 9 anni senza contratto collettivo e con salari e carriere bloccate – conclude Russo – è ora di dire basta. Organizzazione del lavoro, orari, sviluppo professionale, formazione e sanzioni disciplinari sono temi che devono tornare a essere oggetto di contrattazione. Per un reale superamento delle fallimentari leggi Brunetta e buona scuola. Su questi temi siamo pronti alla mobilitazione».