GROSSETO – “Apprendiamo dalla stampa il programma degli eventi della Fondazione Grosseto Cultura, alcuni già noti come il ritorno dell’opera con la ‘Tosca’, da tempo in calendario nella stagione dell’Orchestra Città di Grosseto, altri invece emersi negli ultimi giorni. Un programma pregevole per qualità e quantità, nel solco della storia quasi decennale della Fondazione che può contare su risorse umane di eccellenza, a cominciare dai direttori degli istituti che ad essa fanno capo: il Museo di Storia Naturale, l’Istituto musicale ‘Giannetti’ e Clarisse Arte. Un programma nel quale l’impronta del presidente Mori si scorge più che altro nelle mancanze”.
A scriverlo sono i consiglieri dei gruppi del Partito Democratico e della Lista Mascagni sindaco nel consiglio comunale di Grosseto: Lorenzo Mascagni, Manuele Bartalucci, Ciro Cirillo, Marco Di Giacopo e Catuscia Scoccati (gruppo Partito Democratico), Carlo De Martis e Marilena Del Santo (gruppo Lista Mascagni Sindaco).
“E’ ufficiale la cancellazione sia del Premio Monicelli che della Città Visibile per l’anno in corso. E’ poi ufficiale la cancellazione per quest’anno di quelli che, nei proclami del presidente Mori, avrebbero dovuto essere i due eventi di punta per il 2017: una rievocazione medievale dedicata all’assedio di Ludovico il Bavaro, e una “grande mostra di pittura e scultura” denominata ‘Resurrezioni’ da affidare alla curatela di Sgarbi.
Due eventi senza dubbio consistenti, tanto sotto il profilo organizzativo quanto sotto quello economico.
Nella seduta del 20 gennaio il Cda della Fondazione definiva il piano dei costi della mostra ‘Resurrezioni’ stimandoli in circa 70mila euro, di cui 20mila impegnando (su proposta del presidente) le somme già ipotizzate per la realizzazione della Città Visibile, ed i restanti 50mila da recuperare attraverso una “campagna di sensibilizzazione”.
In occasione della seduta successiva, del 13 febbraio, i consiglieri in rappresentanza dei soci privati opportunamente rilevavano l’estrema difficoltà di recuperare simili cifre in tempi così ristretti (l’ipotesi di inaugurazione era fissata al 20 maggio), paventando il concreto rischio di non riuscire a realizzare né La Città Visibile, né la mostra ‘Resurrezioni’, con un grave danno d’immagine per la stessa Fondazione”.
“Così, purtroppo, è stato – si legge ancora nella nota – A nulla sono valsi evidentemente i tentativi, compiuti successivamente a quel Cda, volti ad individuare soluzioni alternative per contenere i costi della mostra, costi di cui, si legge nel comunicato della Fondazione, non è ancora possibile conoscere i dettagli.
D’altronde non è neppure dato conoscere il compenso per Sgarbi al quale sarebbe stato già sottoposto l’elenco degli artisti selezionati dal presidente Mori (tra i quali parrebbe esserci lo stesso Mori, ma confidiamo di essere smentiti tanto sarebbe incredibile la circostanza).
A proposito di compensi sappiamo invece che nessun emolumento sarà elargito al presidente Mori, nonostante che questi avesse convocato un cda (del 20 gennaio) nel cui ordine del giorno era stata inserita l’ipotesi di riconoscere un compenso al presidente della Fondazione, a dispetto del ruolo eminentemente onorifico dell’incarico (ipotesi opportunamente accantonata dal cda).
“Quando si fanno le cose per la prima volta si lanciano, ma poi bisogna studiarle”: così il sindaco di Grosseto, in un’intervista radiofonica, ha ‘giustificato’ la clamorosa marcia indietro sugli eventi personalmente confezionati dal presidente Mori. Noi crediamo, al contrario, che le cose prima vadano studiate e poi, nel caso, ‘lanciate’.
La Fondazione Grosseto Cultura ha bisogno di essere amministrata con competenza e serietà, senza improvvisazioni e senza facili proclami, capaci solo di lederne l’immagine dinanzi alla cittadinanza e, non ultimo, di fronte ai tanti potenziali partner pubblici e privati”.