GROSSETO – Controreplica del Movimento Cinque Stelle dopo la risposta di Giovanni Lamioni all’attacco sulla Fondazione Atlante.
“L’unico che ha colto, almeno in parte, il senso del nostro articolo – scrivono i consiglieri Daniela Lembo, Antonella Pisani, Gianluigi Perruzza e Francesca Amore – è lo stesso Lamioni e non chi adesso si sta sperticando in lodi nei suoi confronti e gli dimostra solidarietà come se fosse stato vittima di un vile attentato. Questo fa ovviamente parte di una manovra di delegittimazione delle nostre osservazioni ingigantendo e distorcendo alcune frasi”.
“Purtroppo ne ha fatte le spese anche la giovane neopresidente della Fondazione Atlante: ci dispiace moltissimo che si sia sentita colpita. Non era nostra intenzione sminuire e men che mai offendere la sua persona e se così è sembrato ce ne assumiamo la responsabilità. Siamo genitori anche noi e mai avremmo voluto offenderla anzi le auguriamo tutto il bene del mondo, convinti che il suo essere giovane, preparata e determinata sia un valore aggiunto per la Fondazione che rappresenta”.
“E’ comunque palese che il riferimento alla sua persona venga strumentalizzato per screditare il nostro intervento.
Tornando sui temi ci sembra di dover sottolineare che non abbiamo detto qualcosa contro la Fondazione in sè, al di là dei titoli fuorvianti. Abbiamo criticato (anzi ci abbiamo “sorriso” su) l’enfasi dei media locali e la presenza massiccia dell’establishment locale: ecco gli oggetti della critica, non, quindi, la nuova avventura dell’imprenditore Gianni Lamioni, cui abbiamo riconosciuto, come lui stesso ha sagacemente notato, vari meriti in campo politico.
Crediamo che in un paese dove ancora rimane un barlume di libertà di pensiero abbiamo tutto il diritto di dare voce al dissenso. Siamo sicuramente degli osservatori consapevoli e un po’ scettici, una voce fuori dal coro che ha il preciso compito, visti i motivi per cui il Movimento è nato e cresciuto fortemente in questi pochi anni, di porre un ragionevole dubbio, tenendo alta l’attenzione sulla vecchia politica”.