GROSSETO – Nella giornata dell’8 marzo, la Asl sud est coglie l’occasione per sottolineare il proprio impegno nella medicina di genere, con particolare attenzione alle donne. Nell’Azienda, infatti, è attivo il Centro di coordinamento salute e medicina di genere che, in collaborazione con la Commissione dell’Ordine dei medici, realizza progetti di studio e di ricerca sulle differenze di salute e dei percorsi sanitari tra i due sessi. Per fare alcuni esempi, la differenza negli effetti dei farmaci, nei sintomi dell’infarto, nel diabete, nei tumori, nel recupero delle funzioni dopo un ictus.
Numerosi sono i servizi per la tutela della salute delle donne a partire dalle attività dei Consultori e del percorso nascita, gli screening oncologici, la procreazione assistita, il progetto “mamma segreta”, il Codice rosa per le vittime di violenza.
Alcuni dati – Nel 2016 i Consultori della provincia di Grosseto hanno seguito 971 donne in gravidanza per oltre 22 mila prestazioni erogate. L’assistenza alla gravidanza, infatti, comprende visite, diagnostica, ecografie, fino ai corsi di accompagnamento alla nascita. Oltre 1029 sono state le visite di puerperio, di cui 32 a domicilio.
Le donne che si sono rivolte al Consultorio per l’interruzione volontaria di gravidanza sono state 215. Molte anche le ragazze (dei 1142 giovani in totale, la stragrande maggioranza è di sesso femminile) che hanno preso contatto con l’equipe del Consultorio giovani per la contraccezione e per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
Per quanto riguarda i parti, nel 2016 sono stati 1350. All’ospedale di Grosseto, inoltre, è attivo anche il percorso “mamma segreta” (di cui hanno usufruito due donne, nel 2016) rivolto alle madri che non possono farsi carico del figlio e che scelgono di darlo in adozione. In tutto il percorso sono assistite da una equipe multiprofessionale che le supporta in ogni passo.
Per le coppie con difficoltà ad avere figli, al Misericordia è attivo da anni il Centro per la procreazione medicalmente assistita, cui nel 2016 si sono rivolte circa 100 coppie.
Tutte queste attività vengono effettuate attraverso una rete di professionisti ospedalieri e del territorio, che lavorano in maniera integrata, in modo da offrire la risposta più appropriata al bisogno di assistenza delle donne.
Per quanto riguarda la prevenzione oncologica, in provincia di Grosseto, nel 2016 sono stati eseguiti circa 5 mila pap test e poco meno di 10 mila test HPV, nell’ambito dello screening per il tumore del collo dell’utero.
Per il tumore della mammella, sono state effettuate circa 4 mila ecografie, oltre 18 mila mammografie, di cui 10.500 di screening e 500 con il day service per il nodulo del seno. 300 sono state le risonanze magnetiche mammarie.
Il Codice rosa per le vittime di violenza – Nel 2016, in provincia di Grosseto, i casi di donne seguite dal Codice rosa sono stati 345, di cui 33 minori, su un totale aziendale di 625.
“L’8 marzo – ha detto il direttore sanitario della Asl, Simona Dei – è un’occasione per pensare a cosa vuol dire essere donna oggi: in famiglia, nel lavoro, nella propria comunità, nel percorso della vita. Un’occasione per festeggiare insieme i successi e consolarci nei fallimenti, per apprezzare la tenacia e sostenere la fragilità”.