GROSSETO – Lavorare nel settore del vino in Italia ora è più semplice. Dopo anni di attesa, infatti, il Testo unico è diventato Legge ed è entrato in vigore da inizio anno. Ne hanno parlato autorevoli esperti oggi agli Stati Generali del vino toscano convocati in Maremma da Coldiretti nella Sala Contrattazioni della Camera di Commercio di Grosseto. “La nostra Maremma, ha una forte vocazione vitivinicola e promettenti prospettive di crescita, ed è ben lieta di ospitare questo importante incontro di rilevanza nazionale” ha detto nel suo saluto Marco Bruni, Presidente di Coldiretti Grosseto.
Presenti in sala molti esponenti della vitivinicoltura regionale e provinciale tra i quali: Nello Landi, presidente della Cantina Vini di Maremma, Benedetto Grechi, presidente della Cantina i Vignaioli Morellino di Scansano, Giuseppe Mantellassi, presidente del Consorzio Morellino di Scansano, Edoardo Donato, presidente Consorzio Doc Maremma.
“Il testo unico del vino – ha detto Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana , introducendo i lavori – è un risultato importante, frutto di un impegno fortemente voluto dalla nostra Organizzazione perché permettesse ai produttori di avere una sola legge di riferimento con 90 articoli in grado di riassumere tutta la normativa precedente. Quindi meno burocrazia, informazioni più chiare e trasparenti per i consumatori e un sistema di controlli sempre più efficace”. “Secondo le nostre stime – ha continuato De Concilio – con l’entrata in vigore del testo unico sul vino viene tagliato del 50% il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rendeva necessario adempiere a più di 70 pratiche con 20 diversi soggetti che richievano almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore. I 2,6 i milioni di ore che i viticoltori toscani, direttamente o indirettamente, destinano a tali adempimenti burocratici costano oltre 19 milioni di euro”.
Moderatore della serata Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto, che ha presentato i due relatori principali, Domenico Bosco e l’on. Luca Sani.
Domenico Bosco, Responsabile nazionale del settore vitivinicolo di Coldiretti nel suo intervento è entrato nel merito della legge mettendo in evidenza come in essa si “concentra un’operazione concreta di semplificazione su produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. Un’unica legge di riferimento per il settore con un impianto chiaro che favorisce i produttori e gli operatori del settore e che porta Importante innovazione anche nella tutela del prodotto contro la contraffazione. I controlli sulle imprese del settore vitivinicolo confluiscono nel registro unico dei controlli (RUCI) a prescindere se siano o no imprese agricole”.
Luca Sani, presidente della Commissione agricoltura della Camera dei deputati ha messo in evidenza il lavoro svolto a livello parlamentare che ha dato al settore vitivinicolo italiano uno strumento importante che contribuisce alla crescita di un sistema economico strategico per il Paese che oggi vale più di 14 miliardi di euro, con un export che supera i 5,5 miliardi. Con questo strumento ha detto Sani vogliamo essere i primi al mondo anche sul fronte del valore oltre che della quantità di produzione. “Il vino è una voce importante per l’economia del Paese, non solo per il comparto agroalimentare. Avevamo l’esigenza di dare ai produttori uno strumento più duttile per tenere il confronto non solo con i competitori storici come Francia e Spagna, ma con altri Paesi che oramai si sono inseriti stabilmente con le proprie produzioni su mercati internazionali. E che spesso fanno delle loro carenze legislative un elemento di competitività. Per questo abbiamo pensato a una legge ordinamentale (senza spese) che fosse uno strumento più agile e funzionale. Il lavoro è durato due anni recependo l’appello della filiera, e il Parlamento ha lavorato in maniera costruttiva con la collaborazione di tutti, compresa Coldiretti che ha presentato una propria specifica proposta”.
“Quello del vino è un argomento quanto mai importante per la Toscana – ha detto Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti – dove le superficie vitate sono oltre 59mila ettari con una produzione di circa 3milioni e 500mila quintali di uve che vengono trasformati in 2milioni e 800mila ettolitri di vino. La Toscana del vino rappresenta il 6.3% del vino italiano attestandosi come sesta regione per produzione. Il settore vitivinicolo, uno dei punti di forza dell’agricoltura toscana, mostra una grande vitalità, che si traduce in un aumento degli investimenti e nella profonda riorganizzazione delle aziende e della filiera”.
La Toscana, che vanta le più prestigiose denominazioni di origine dei vini, conta 11 Docg, 41 Doc e 6 Igt. La produzione di VQPRD supera 1,7 milioni di ettolitri. Il Chianti rappresenta la quota più importante della produzione di vini a Docg. Oltre il 70% dei vini è venduto sui mercati esteri (export 2016: 900 milioni di euro).
“In pratica una bottiglia su cinque di vino italiano bevuta oltre confine, viene dalla Toscana – dice Tulio Marcelli – ma il settore per stare al passo con i tempi e mantenere livelli di competitività importanti deve semplificare le procedure ed il testo unico sul vino, fortemente sostenuto dalla nostra organizzazione, va nella direzione giusta e Coldiretti sarà certamente al fianco dei viticoltori toscani con i supporti necessari per essere continuamente aggiornati”. Tutti infine d’accordo nel sottolineare che il percorso di semplificazione per la vitivinicoltura può essere da apripista anche per altre filiere, garantendo maggiore competitività alle imprese e migliorando la trasparenza a tutela dei consumatori.