GROSSETO – Non sono per niente soddisfatti della risposta del sindaco. Sono i consiglieri di opposizioni di Grosseto. Dal Pd al Movimento 5 Stelle, dalla Lista Mascagni al Passione Grosseto. Tutti insieme per contestare il sindaco la sua «non risposta» all’interrogazione che chiedeva quali fossero i rapporti tra la sua maggioranza e CasaPound.
Una polemica scoppiata in città soprautto dopo l’apertura della sede di CasaPound e l’ufficializzazione del ruolo di Gino Tornusciolo, consigliere comunale di maggioranza, e responsabile grossetano del movimento di destra.
«In occasione dell’ultimo consiglio comunale – scrivono i consiglieri di minoranza – abbiamo illustrato al sindaco l’interrogazione, presentata da tutti i gruppi di opposizione, per avere risposta in merito alla presenza nella maggioranza di un movimento politico di matrice fascista, CasaPound. E’ noto infatti che la maggioranza che amministra la nostra città è composta da un consigliere, tra l’altro presidente di commissione, che ora è anche il responsabile della sezione grossetana di CasaPound, tanto da aver lasciato il gruppo nel quale era stato eletto».
«Registriamo dunque che oggi la composizione politica della maggioranza è variata: la coalizione che sostiene il sindaco non è più composta dai partiti con i quali lo stesso si era presentato ai cittadini, ma ha in sé una voce nuova. Già questo renderebbe opportuna da parte del sindaco una presa di posizione pubblica, non fosse che per rispetto verso i cittadini che l’hanno eletto, e verso tutti i grossetani che hanno il diritto di essere informati sui mutamenti politici che coinvolgono la loro amministrazione».
«In questo particolare caso un chiarimento si impone con ancora maggiore urgenza, perché stiamo parlando dell’ingresso nella maggioranza di un movimento politico che non fa mistero di aderire alle politiche del ventennio».
«Ma il sindaco se ne è lavato le mani e ha omesso di dare risposta, profondendosi in un intervento tanto accalorato quanto gravemente insufficiente, riuscendo nell’impresa di non pronunciare neppure una volta le parole CasaPound e fascismo».
«Una non risposta che manifesta l’imbarazzo politico nell’essere sostenuto da un movimento che in campagna elettorale dichiarava di sdegnare, e dal quale oggi non ha il coraggio di prendere le distanze. Una non risposta irrispettosa delle regole e delle prerogative del consiglio comunale, e in particolare delle forze di opposizione, ragione per la quale chiediamo fin d’ora un intervento del presidente del consiglio Claudio Pacella».
«Oggi, grazie al sindaco Vivarelli Colonna, Grosseto può vantare di essere entrata nella ristrettissima (e assai poco ambita) cerchia dei comuni amministrati da una maggioranza composta da un movimento politico di matrice fascista quale è CasaPound. Crediamo che Grosseto non meriti tutto questo, come non possiamo tollerare che il sindaco che custodisce la lavagna sulla quale i fratelli Matteini, prima di essere trucidati dai fascisti insieme agli altri ‘martiri d’Istia’, lasciarono l’ultimo saluto alla mamma, accetti di essere sostenuto da chi ancora oggi si dichiara fascista».
«L’antifascismo non è né di destra né di sinistra. L’antifascismo sta nella nostra Costituzione ed è patrimonio comune di tutti gli italiani. Non è infatti un caso se questa interrogazione è stata presentata congiuntamente da forze politiche tra loro diverse».
«Insieme, pretendiamo dunque che il sindaco risponda pubblicamente all’interrogazione che gli è stata presentata e dica una volta per tutte da che parte sta, assumendosene la responsabilità di fronte ai cittadini, ovvero se intende continuare ad essere sostenuto da un movimento politico dichiaratamente fascista oppure se, molto semplicemente, ritiene assolutamente indiscutibili e non negoziabili i valori dell’antifascismo».