GROSSETO – La vicenda si trascinava da anni. E adesso è arrivata la sentenza del Tar a chiuderla, dando ragione alla società Barghi, proprietaria del centro commerciale Aurelia Antica, contro il Comune di Grosseto. In gioco c’erano ulteriori adempimenti di perequazione urbanistica (nel dettaglio, la costruzione di un’altra strada) che l’amministrazione comunale pareva subordinare al riconoscimento della funzione commerciale all’Aurelia Antica, nonostante la struttura avesse sin dall’inizio tutte le autorizzazioni in regola. La sentenza del Tribunale amministrativo regionale ha stabilito che a carico della società proprietaria del centro commerciale non c’è alcun obbligo.
«La sentenza del Tar – dice Stefania Ricci di Barghi – fa finalmente giustizia di tutte quelle evidenti forzature che il Comune di Grosseto aveva introdotto all’approvazione, nel 2016, del Regolamento urbanistico che impropriamente, e senza un obbligo legislativo, prevedeva per quell’area (e solo per quella rispetto a tutte le altre aree del territorio) delle specificazioni improprie per quanto concerne la perequazione urbanistica, non sostenibili e come si vede non applicabili, in quanto la legislazione vigente tutela la validità dei titoli edilizi a suo tempo regolarmente rilasciati dall’autorità amministrativa».
L’autorizzazione a realizzare un centro commerciale nell’area sulla quale attualmente sorge l’Aurelia Antica, infatti, era stata rilasciata già a fine anni ’90.
«Sarebbe stato sufficiente da parte del Comune – dice ancora Stefania Ricci – accogliere le nostre osservazioni al Regolamento urbanistico o inserire le modifiche alla variante approvata nel 2016 per evitare la sentenza del Tar e consentire a un’impresa di svolgere con serenità la propria attività. Adesso ci aspettiamo che l’amministrazione comunale dia corso al più presto alle modifiche normative, così come indica con chiarezza la sentenza del Tar».