GROSSETO – «L’autostrada è una infrastruttura più che necessaria, un’opportunità da non perdere, ma deve essere realizzata in maniera adeguata e funzionale a soddisfare le esigenze delle comunità e dei territori che attraversa». Ne è convinto Pier Ferruccio Lucheroni, presidente provinciale Confesercenti. «Storia cultura, tradizioni, ambiente, fanno parte dell’identità di questo territorio che ha rinunciato all’industria per sviluppare una economia basata sul turismo, e proprio per questo l’autostrada è ancora più importante. Non abbiamo voluto le fabbriche ma dobbiamo garantirci una prospettiva per l’economia del territorio. Comprendo e condivido le esigenze dei sindaci di Orbetello, Magliano in Toscana, Capalbio, Grosseto: serve un intervento preciso, che garantisca la presenza delle necessarie complanari, ma non dobbiamo dimenticare che questo è un intervento importantissimo anche per il futuro dei nostri figli».
Lucheroni poi fa l’esempio della Due Mari «Sarà una boccata di ossigeno per l’economia, ma anche per il movimento delle persone, delle famiglie. La gente ha bisogno di spostarsi, non solo per lavoro, ma anche, ad esempio, per curarsi o, perché no, per divertirsi».
«I sindaci devono percepirlo come un atto di governo del territorio, aldilà dell’appartenenza politica. Fanno bene a discutere se la barriera debba essere fatta a nord o a sud o sulla necessaria presenza di complanari e uscite, ma dire no a priori sarebbe sbagliato, sarebbe come dire “non voglio governare”, e invece , per farla bene, questa autostrada, bisogna essere uniti».
Il presidente di Confesercenti è convinto che, se associazioni, amministrazioni e cittadini saranno uniti nelle richieste, si troverà anche il modo di risolvere il problema del pedaggio «Con il flusso e il transito da Roma e Livorno, specie d’estate, sono certo che quanto incassato corrisponderà ai progetti e alle aspettative di Sat».
Un punto fermo secondo Lucheroni è comunque una ristrutturazione della vecchia Aurelia da parte di Anas, così che possa restare sicura per tutto un traffico locale, anche agricolo, che non potrà passare dall’autostrada. «Il progetto iniziale è già cambiato, basta guardare quel che si prevede per la zona di Orbetello Scalo e Albinia, oppure il fatto che siano state inserite tre gallerie che non c’erano; quindi i margini per trattare ci sono. Ma la politica deve intervenire: se c’è la volontà di farla, non devono esserci alibi».
Basta guardare la mappa dell’Italia, continua, per capire «che questo è l’unico tratto dove ancora viaggiamo sull’Aurelia, una strada fatta 2 mila anni fa dai Romani. La Tirrenica prima o poi verrà fatta comunque, il rischio, oltre di perdere ulteriori anni che per l’economia della Maremma potrebbero essere fatali (pensiamo anche all’agroalimentare), è di una imposizione dall’alto, e allora anche la tutela del territorio non sarà più garantita. Non si può più dire solo no».
La proposta di Lucheroni è di mettere tutti attorno ad un tavolo, a partire dai sindaci, da Follonica sino a Capalbio, così da presentare e mediare le richieste e le legittime esigenze di tutti. «Dalla Regione vengono segnali di disponibilità: accogliamoli. Giorgio Fiorenza ma anche l’assessore Ceccarelli sono disponibili a fare eventuali aggiustamenti: non sprechiamo questa opportunità».