GROSSETO – Il Psi sostiene le posizioni espresse anche recentemente dai produttori e dalle loro associazioni di categoria, oltre che dagli operatori turistici, in merito ai danni causati dai predatori.
«Le associazioni di categoria – si legge in una nota del Psi – hanno preannunciato manifestazioni di sensibilizzazione (ad esempio a Roma il 23 febbraio) sul grave problema relativo alla incontrollata proliferazione dei predatori, che rischia di mettere definitivamente in ginocchio la struttura fondamentale del nostro tessuto produttivo».
«I gridi di dolore e di allarme ormai si moltiplicano, come emerso in un convegno organizzato presso la sede della CIA qualche giorno fa. Le proposte che anche in quella sede sono state avanzate le giudichiamo utili e da sostenere (come quella, accanto alla realizzazione del c.d. “Piano Lupo”, di trasferire i lupi in aree protette dove non sono presenti allevamenti)».
«Ma rischia di essere affetto anche il settore turistico, se si pensa che pellegrini, o anche viandanti appassionati della natura, hanno cominciato a disertare tratti della Via Francigena (in provincia di Siena), per la paura, ormai concreta, degli attacchi dei predatori.
Anche questo è un segnale dei danni che potrebbero concretamente verificarsi pure nel settore turismo del grossetano (si pensi solo ai numerosi agriturismi che punteggiano le aree di questa parte di Toscana)».
«Le nostre zone infatti non hanno realtà industriali, vivono in particolare del turismo e delle produzioni agroalimentari, anche innovative, veramente biologiche, e di qualità.
Rischiamo, tuttavia, di perdere tutto questo, cosa che farebbe precipitare il nostro bel territorio in un medioevo di abbandono, senza prospettive di ripresa futura».
«Non possiamo permetterlo. Il Psi di Grosseto pertanto si impegna e si impegnerà a fianco dei produttori e degli allevatori, sia tramite le sue articolazioni locali, sia con i propri rappresentanti in Parlamento, ed in particolare con l’On. Oreste Pastorelli, membro della commissione ambiente della Camera. Pertanto, pur restando per la tutela delle specie protette, insistiamo nel sollecitare una soluzione, che salvaguardi la nostra produzione casearia d’eccellenza, e che tuteli degli ovini (che pure loro sono animali), e che, infine, salvaguardi la nostra economia del turismo di qualità».