GROSSETO – Al consiglio comunale straordinario sulla crisi di Gavorrano i rappresentanti di Sinistra Italiana non ci saranno. Non sarà però un’assenza voluta, ma legata soltanto alla concomitanza del congresso nazionale e fondativo del nuovo partito che inizia proprio il 17 febbraio.
Un’assenza che non ha impedito ai rappresentanti di Sinistra Italiana di entrare nel merito delle questioni che saranno affrontate durante la seduta straordinaria che sarà ospitata al centro congressi del Parco delle Colline Metallifere.
Sul tavolo della discussione sopratutto le prossime chiusure del negozio Coop e della filiale del Monte dei Paschi.
«Avremmo voluto essere presenti – dicono da Sì – per rinnovare la nostra solidarietà ai lavoratori di Unicoop Tirreno e Mps dando pieno sostegno alle loro iniziative per salvare i posti di lavoro e per il rilancio dell’azienda, ma anche per confrontarsi con i cittadini sulle vere responsabilità di quanto sta accadendo. Avremmo partecipato in maniera costruttiva e saremmo stati disposti a dare un contributo, lavorando in maniera unitaria alla possibile soluzione dei problemi».
«Tutto questo ci è stato precluso – aggiugono – , del resto la storia dello spaccio Coop di Gavorrano, della filiale Mps, e delle attività che chiudono i battenti nel capoluogo, come in altre frazioni, sono la metafora del fallimento totale del governo dell’amministrazione comunale di Gavorrano».
«Cara Signora Iacomelli, lei governa senza un programma, in tutti questi anni oltre ad essere ancora semisconosciuta alla parte preponderante dei cittadini del Comune che dovrebbe amministrare, non ha mai dato un’idea di futuro e di sviluppo possibile, un esempio il Piano Regolatore scaduto dal 2014 ed ancora da rinnovare, ingessando di fatto l’intero nostro territorio».
«Gavorrano non è mai stato isolato come in questa fase, e certo non basta la presenza di qualche politico che ogni tanto viene a Gavorrano, per partecipare a qualche convegno e poi ripartire per i suoi incarichi altrove, lasciando irrisolti i problemi. Il frutto del suo non lavoro sono i bilanci in rosso ed il personale in agitazione contro la sua amministrazione, per le mancate assunzioni e per il rischio di chiudere servizi, cose mai viste a Gavorrano in 70 anni di governo democratico del Comune».
«L’ unica idea è quella, estemporanea, di tentare la fusione a freddo del Comune di Gavorrano con altri comuni, i quali dovrebbero essere felici di contrarre un matrimonio che rischierebbe di farli affondare insieme al Comune di Gavorrano. Che altro dire, grazie del lavoro svolto a nome nostro e di tantissimi cittadini di Gavorrano, unica certezza sarà che questa volta non scaricherà le sue responsabilità sugli altri e sul commissario prefettizio, che purtroppo vista la sua incapacità che porterà il nostro Comune al dissesto finanziario, come un fantasma aleggia nel corridoio davanti alla porta del suo ufficio».