GROSSETO – Un incubo, dopo un periodo di tranquillità la Maremma si è svegliata di nuovo in un incubo. Quello di un omicidio, ancora una volta di una donna. Questa volta a Porto Santo Stefano, nel comune di Monte Argentario dove Anna Costanzo, 68 anni, è stata trovata morta, strangolata nella sua casa, alle 7.30 di questa mattina.
Non è la prima volta che una donna viene uccisa in maniera brutale: nel 2014 Sergio Bertini uccise la compagna Irina Meynster, 47enne, per poi andare a gettare il corpo all’Argentario, a Punta Ciana, dove fu ritrovato da alcuni cacciatori (LINK).
Risale alla fine del 2013 invece l’omicidio di Francesca Benetti, insegnante di 55 anni e per il cui omicidio è stato condannato il fattore della sua casa di Potassa, Antonino Bilella (LINK).
Risalendo indietro nel tempo la memoria torna a Mirna Bartolini, ammazzata, fatta a pezzi e bruciata nel 2004 dal compagno Pasquale Stabilito, o la prostituta Mercy Igbinova trovata morta al bivio per Punta Ala nel 2003, oppure ancora Giusy Cuccia, che a 39 anni, nel 2002, fu uccisa in piazza, ad Orbetello, con un colpo di pistola, o Luciana Catocci, ammazzata, sempre nel 2002 con la figlia, nella sua casa di Gorarella.
Una lunga scia di femminicidi. Anche se gli omicidi di genere non sono gli unici commessi nella nostra terra. Maria Rocca Vaccaro, 91 anni, a ottobre 2016 è morta dopo un’intrusione nella sua abitazione avvenuta durante la notte (LINK). Il corpo di Giuseppina Pierini è stato invece rinvenuto nel 2015 in un roveto a Marsiliana (LINK). Dell’omicidio il nipote accusò la madre. E più di recente, a fine 2015, il disabile, trovato morto, ucciso a bastonate dal nipote nella sua casa di Castel del Piano (LINK).
Al 2014 risale invece la morte dell’albanese Kuko Klevis, ucciso dal 22enne grossetano Mirko Fiorini (LINK), mentre è della fine del 2016 la morte, in seguito a percosse, di Claudio Carrucoli 43 anni di Sorano (LINK).