GROSSETO – “Apprendiamo con forte preoccupazione della richiesta inoltrata al Prefetto di Siena da parte di Anac per il Commissariamento di Sei Toscana. L’istanza è connessa all’inchiesta per turbativa d’asta e corruzione, condotta dalla Procura Fiorentina, per una gara da 3,5 miliardi di euro per la gestione ventennale del ciclo completo dei rifiuti nelle province di Siena, Arezzo e Grosseto e della Val di Cornia in provincia di Livorno”. Inizia così una nota stampa di Cgil e Fp Cgil Siena, Arezzo, Grosseto e Livorno.
“Non vogliamo giudicare le dinamiche giudiziarie ma non c’è dubbio che la situazione mette in fibrillazione gli oltre mille lavoratori dipendenti dell’azienda, le loro famiglie e non solo. A loro va il nostro pieno appoggio perché è esattamente dalla forza lavoro, dalla sua professionalità e abnegazione che la gestione deve ripartire con slancio.
Per questo vogliamo aggiungere con chiarezza che se arriverà il commissario dovrà tener conto anche degli oltre 300 lavoratori in somministrazione che operano nell’azienda in servizi strutturati – molti da diversi anni – senza certezza di continuità e stabilità del loro rapporto di lavoro”.
“È evidente – prosegue la nota – che lo spazzamento e la raccolta dei rifiuti non potranno essere sospesi, per questo alcuni nodi irrisolti dovranno essere subito affrontati.
Ci riferiamo all’efficienza del servizio che, non per demerito dei lavoratori, sembra peggiorato. Ci riferiamo alle tariffe che invece appaiono aumentate. Ci riferiamo al ruolo dei soci privati che patti parasociali a noi sconosciuti hanno esaltato con ripercussioni sull’economicità dei servizi e sulle condizioni di lavoro del personale. Oppure alle consulenze che ci risultano gravare sulla gestione dell’azienda per oltre un milione di euro nel 2015. Ci riferiamo infine allo smaltimento e compostaggio dei rifiuti in ordine al rapporto fra i servizi di spazzamento e raccolta e la funzione svolta dagli impianti che è stata lasciata fuori dalla gestione di Sei Toscana.
Vogliamo chiaramente dire che abbiamo già sottolineato tutti questi problemi da tempo e fin dall’inizio di questa ristrutturazione in area vasta abbiamo perciò affermato che il coinvolgimento del sindacato sarebbe stato utile per evitare errori ed incoerenze. Almeno di fronte al commissariamento la politica e le istituzioni riaprano un confronto trasparente con i lavoratori e i loro sindacati”.