CINIGIANO – “Non mi ero accorta che l’evoluzione istituzionale del nostro Paese ci stesse riportando da un sistema democratico a un sistema feudale. Non mi ero accorta che fossero possibili annessioni e scomposizioni di territori passando da un rapporto diretto tra un sindaco di un Comune vicino ed ex presidente dell’Unione dei Comuni con le minoranze della popolazione e della rappresentanza istituzionale”. Così il sindaco di Cinigiano Romina Sani che prosegue “Se così è, se siamo tornati al tempo dei feudi e dei feudatari, delle conquiste (speriamo non armate!) di borghi e villaggi, mi piacerebbe saperlo”.
“Il Consiglio comunale di Cinigiano è l’unico organo democratico che riconosco come luogo di dibattito politico istituzionale all’interno del territorio che governo – prosegue la nota -. Nell’ultima seduta il Consiglio si è riunito a Monticello Amiata per volontà della giunta di avvicinare le istituzioni ai cittadini. Nella parte di seduta aperta dedicata dall’ordine del giorno alle gestioni associate è stato introdotto artatamente dalle minoranze – oggi reso esplicito sui quotidiani – lo scorporo di Monticello dal Comune di Cinigiano. Il signor Barbagli ha dimostrato ancora una volta la sua incoerenza, il suo trasformismo politico, la memoria molto corta. In campagna elettorale uno dei temi di opposizione alla maggioranza uscente fu l’inefficienza dell’Unione dei Comuni Montani Amiata Grossetana, poi, in Consiglio Comunale ha condiviso le motivazioni di uscita dall’Unione. Oggi “bussa alla finestra” del Comune di Castel del Piano che è ancora parte della stessa Unione dei Comuni ed è guidato da un ex presidente”.
“Noi eravamo ieri e siamo sempre dalla parte di tutti i cittadini. Fuori dall’Unione il Comune di Cinigiano funziona meglio – afferma Sani -. È necessario – a quanto si legge dai quotidiani – ricordare, inoltre, che come cittadino, Claudio Franci, è libero di partecipare a iniziative pubbliche di ogni genere invitato da chiunque, ma mi stupisco che invece venga a Monticello Amiata, lo faccia come sindaco di Castel del Piano, e si presti in tal modo a palesi strumentalizzazioni di personaggi che disperatamente cercano un ruolo. Una decisione, quella di Franci, che non condivido perché non rispetta oggettivamente le corrette relazioni tra istituzioni”.
“Il Consiglio comunale di Cinigiano, se sarà chiamato a valutare la scelta prospettata per Monticello lo farà in piena autonomia e nel rapporto democratico tra maggioranza e minoranza. Se il Consiglio comunale di Cinigiano non sarà d’accordo che Monticello sia acquisito da Castel del Piano il discorso sarà chiuso – precisa -. Se invece il Consiglio comunale di Cinigiano vorrà affrontare il tema di ridisegnare il proprio territorio in base alle affinità territoriali, sociali ed economiche potremo sentire, dopo un dibattito in cui siano rappresentate posizioni e opportunità, il parere della popolazione, non solo di Monticello, attraverso un referendum consultivo che verifichi la reale volontà dei cittadini”.
“Il panorama istituzionale sta cambiando e Cinigiano non resterà indietro – afferma Sani -, soprattutto non perderemo tempo nelle discussioni tra populisti, vocazioni feudatarie, scissioni e annessioni, e gestione delle popolazioni come sudditi. La fusione con altri Comuni è una soluzione su cui lavorare e da discutere seriamente”.