GROSSETO – Un nuovo capitolo sulla questione FC Grosseto e tifoseria, stavolta con risvolti ancora più gravi e considerevoli. La società biancorossa ha appena diffuso il seguente comunicato: “Vigliacca aggressione a giocatori della FC Grosseto. La Società comunica che nella serata di oggi, approfittando delle tenebre, due calciatori suoi tesserati sono stati oggetto di una vigliacca ed inaccettabile aggressione.
L’aggressione ha avuto luogo a Marina di Grosseto, di fronte alla struttura alberghiera che ospita alcuni tesserati della FC Grosseto. In particolare, i due tesserati, appena posteggiata la loro auto nel parcheggio antistante la struttura alberghiera, sono stati aggrediti da un manipolo organizzato e vigliacco di tifosi.
La loro auto è stata presa a calci e pugni. Per un puro miracolo i due tesserati sono riusciti a mettersi in salvo. Uno dei due è ricoverato in ospedale con un acuto attacco d’ansia e paura; l’altro ha paura per la sua incolumità e non vuole far ritorno alla struttura alberghiera che lo ospita. Una situazione drammatica, al limite della realtà”.
“Il motivo di questa aggressione? – continua il post apparso nel sito web del gruppo biancorosso – Lo sveliamo noi: i giocatori, anche su consiglio della Società che veglia su di loro e li protegge, hanno deciso di non pubblicare un comunicato stampa che alcuni tifosi organizzati avevano chiesto loro di pubblicare nella giornata di oggi; un comunicato in cui doveva emergere un vero e proprio asservimento dei giocatori alla tifoseria locale organizzata.
La pena per la mancata pubblicazione del comunicato? La minaccia, poi attuata, prima di non far giocare la squadra, poi di arrivare a mezzi di persuasione più incisivi e violenti. Come quello accaduto questa sera.
Un obiettivo lo hanno raggiunto. Mister Agovino ha prontamente lasciato Grosseto. Ciò è inaccettabile.
La Società si riserva l’esercizio di ogni opportuna azione di tutela sua e dei suoi tesserati in ogni sede e luogo nei confronti di questa tifoseria incivile. Ma vi è dell’altro. Vi è un chiaro progetto di provocare il definitivo allontanamento della nostra Società da Grosseto. Ogni giorno la nostra sede è oggetto di atti vandalici. I nostri collaboratori ricevono minacce da questa becera tifoseria.
Ricordiamo il famoso episodio del taglio dei pali delle porte dello Stadio Zecchini. La Società ed i suoi fidati collaboratori hanno risolto il problema senza il ben che minimo aiuto delle Istituzioni locali (il riferimento è diretto al Comune di Grosseto), le quali hanno fatto quasi finta che non fosse accaduto nulla.
I nostri collaboratori hanno paura per la loro incolumità. La Società teme ogni giorno per la loro incolumità. Questi tifosi puntano tutto sullo stato di ansia e paura che ingenerano nei nostri collaboratori e nei giocatori. Lasciare la Società senza il suo scheletro per provocarne la sua disgregazione, anche calcistica. Ciò non avverrà. La Società non teme questi atti di terrorismo. Non teme questo sottobosco i accordi segreti. Ne esce sempre di più rafforzata. E per questo la Società avanza pubblicamente un plauso ai suoi collaboratori per la tenacia ed il senso del dovere che li contraddistingue sempre e dovunque giorno dopo giorno.
Non poco tempo fa uno storico tifoso del Grifone ci disse che è l’attuale politica, con cui la nostra Società si confronta ogni giorno, anche nelle aule di giustizia, ad essere mandante di questa tifoseria per determinare il definitivo allontanamento del Presidente Pincione e soci da Grosseto.
All’inizio non ci credevamo. Oggi però, dopo la vile aggressione che hanno subito due dei nostri tesserati, abbiamo cambiato idea. Siamo sempre più convinti che quella frase era vera. Meglio averlo compreso tardi che mai.
La minacciosa protesta dello scorso giovedì che ha avuto luogo fuori degli impianti sportivi posta in essere da un gruppo organizzato di tifosi aveva ed ha un suo pilota.
Il Comune di Grosseto non manca ogni giorno con i suoi comportamenti irrazionali ed arbitrari (il riferimento è diretto alla infondata richiesta di restituzione delle chiavi degli impianti sportivi nel momento in cui è in corso un duro e difficile campionato come quello che stiamo affrontando) di provocare e alimentare la polemica, di creare uno continuo stato di instabilità, che carica a proprio favore questo manipolo di tifosi organizzati determinando il verificarsi di corto circuiti come quello grave ed ingiustificato accaduto nella serata di oggi. Ricordiamo che si tratta di ragazzi, di persone che fanno il loro lavoro, che si impegnano per raggiungere importanti obiettivi. Non meritano questo trattamento. Grosseto è una città nota per la sua ospitalità, per la sua sicurezza. Tutto ciò deve cessare il prima possibile”.
Questa la conclusione del comunicato, con un appello alle istituzioni: “Il Comune di Grosseto, se non vuole peggiorare le cose, deve fare un passo indietro. Deve svelare le sue vere motivazioni. Assumersi le proprie responsabilità. Il Tribunale non aiuterà di certo ad avere giustizia, a garantire la tanto anelata trasparenza. I cittadini rimarranno comunque senza una risposta. Non conosceranno la verità. Nel contempo chiediamo a tutte le Istituzioni di Grosseto di stare vicino alla Società e ai suoi collaboratori e tesserati, di fare tutto il possibile per evitare che si verifichino nel proseguo del campionato episodi come quello di oggi”.