FOLLONICA – È scontro aperto a Follonica sul Porta a Porta. Dopo la “bacchettata” di Sabrina Gaglianone, consigliere provinciale del Partito Democratico e già assessore all’ambiente nella giunta Saragosa, arriva la replica di Antonio Cetraro che tira in ballo la convenzione del 2005 firmata da Ato Rifiuti, di cui fa parte anche il comune di Follonica, e da Unieco, socio maggioritario di Futura spa, la società che gestirà l’impianto di produzione del Cdr delle Strillaie.
«Una convenzione che “lega mani e piedi” agli amministratori del territorio» dice Cetraro, firmata proprio quando la Gaglianone ricopriva il ruolo di assessore. «Il vincolo – spiega Cetraro – che ci limita e impedisce di gestire nel migliore dei modi la Raccolta Differenziata (Rd) consiste nel fatto che da un lato, in mancanza di Rd abbiamo un aumento della tariffa dello 0,5%, e dall’altro che i quantitativi che si possono conferire nella discarica delle Strillaie, come stabilito dalla convenzione, hanno limiti minimi e massimi molto rigidi: il mancato rispetto di questi limiti comporta una sanzione che incide sulla tariffa nella misura del 17,8%, ben di più dell’ecotassa stessa».
Per superare questa situazione Cetraro spiega che il comune aveva presentato anche un primo progetto per realizzare a Follonica un centro di riciclo dei rifiuti, una sorta di modello Vedelago, che proprio in basa alla convenzione del 2005 non potrà essere realizzato.
«Questa Giunta – osserva Cetraro – in poco tempo è passata dalla sperimentazione del Porta a porta all’estensione sul 50% del territorio comunale, proponendo al gestore un progetto da realizzare a step per estendere la Rd spinta in tutta la città. I costi però sono risultati esorbitanti e quindi insostenibili soprattutto per i cittadini». E in merito ai progetti di educazione ambientale Cetraro spiega che «quelli iniziati negli anni precedenti sono stati portati avanti ed ampliati» come quelli che hanno coinvolte le scuole e gli studenti della città.