GROSSETO – «Dopo la giusta battaglia per scongiurare la chiusura degli uffici postali, la situazione di Gavorrano è tornata di attualità per la decisione di Unicoop Tirreno di chiudere il negozio nel centro del paese e di MPS di chiudere la banca. Prima le Poste, poi la banca oggi l’unico negozio di generi alimentari. Se continuiamo a ragionare nella logica dei grandi numeri, i paesi sono spacciati». Così a parlare sono i rappresentanti delle tre sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, che denunciano una situazione non più tollerabile.
«Questo è quello che è noto e che rimbalza da giorni sulle cronache locali. Quello che è meno noto ai cittadini di quel Comune – ma che è doveroso far sapere perché riteniamo debba essere altrettanto d’interesse per quella comunità – è che se continua di questo passo un giorno potrebbero avere l’amara sorpresa di trovare il Comune chiuso».
«Diciamo questo perché lo stesso livello di difficoltà che soffrono servizi come quello postale bancario e della grande distribuzione, vive oggi la stessa struttura comunale a causa di una forte riduzione di organico intervenuta negli anni per la mancata sostituzione dei posti vacanti per cessazioni dal servizio. Una situazione oggi aggravata dall’impossibilità di confermare i posti fino a ieri ricoperti con contratti a tempo determinato che, negli ultimi anni hanno rappresentato una risposta in tema di personale e quindi di erogazione dei servizi».
«A rischio – più che concreto – la possibilità di coprire servizi essenziali per le imprese, come lo sportello SUAP ma anche un servizio molto delicato – in tempi di crisi e di difficoltà delle famiglie e dei singoli cittadini e quindi di maggiori bisogni e necessità – come il sociale. In tempi di tanta e tale difficoltà ci sarebbe bisogno di istituzioni più forti. Eppure la politica dei tagli al personale voluta da anni dalla politica nazionale e abbracciata dai governi di qualsiasi orientamento politico e i tagli ai bilanci rendono sempre più difficile mettere in campo le risorse per un’organizzazione delle istituzioni adeguata a dare risposte ai cittadini ed imprese. Un progetto ed una strategia di riduzione dello spazio pubblico che crea destabilizzazione in tutto il Paese ma che a Gavorrano rischia di essere esplosiva perché ad oggi questa è la situazione più critica nel quadro provinciale.»
«E nonostante Cgil, Cisl e Uil del pubblico impiego insieme alla RSU da mesi abbiano posto al Comune la questione rappresentando anche lo stato di preoccupazione dei dipendenti che – senza avere alcuna colpa e responsabilità – vivono ogni giorno la difficoltà nel dare risposte adeguate ai cittadini e svolgere serenamente il loro lavoro, da mesi il Comune arranca e la soluzione non è arrivata. Anzi ad oggi il problema si è aggravato con la perdita dei due posti a tempo determinato».
Quindi un meno due che si va a sommare ai tanti posti di lavoro persi negli anni e che ad oggi pagano interamente cittadini, che avrebbero diritto alla piena dignità e a servizi adeguati ed i lavoratori che chiedono solo di poter svolgere il proprio lavoro.
«Cgil, Cisl e Uil del pubblico impiego insieme alla RSU continueranno ad incalzare l’amministrazione affinché continui nello sforzo di dare in tempi – ormai strettissimi – soluzione al problema. Riteniamo però che questo non debba e non possa essere solo un problema dell’amministrazione o dei lavoratori rimasti, ma pensiamo possa e debba essere anche di interesse di un’intera comunità che ha pieno diritto ad avere dal proprio Comune lo stesso livello di servizi dei grandi centri e che – per sperare di poter vincere una battaglia contro “colossi” come Poste Italiane, MPS e Unicoop Tirreno deve poter contare su un’istituzione forte e ben strutturata».
«In questo la rappresentanza sindacale del pubblico impiego sarà al fianco dell’Amministrazione per qualunque iniziativa – anche forte – il Comune intenda mettere in campo per portare all’attenzione pubblica il livello di criticità dell’ente certi nella mobilitazione del personale e certi di poter contare sul sostegno della cittadinanza tutta».