GROSSETO – Sono passate da poco le 23,30. Le prime due persone che entrano al centro commerciale sono Lina e Nadia. Arrivano insieme ai volontari della Croce Rossa che le hanno accompagnate dalla zona della stazione ferroviaria di Grosseto. È iniziata così, ieri sera, la prima notte dell’iniziativa di accoglienza, nata dalla collaborazione tra Aurelia Antica, Uscita di sicurezza e Ronda della carità e della solidarietà e il sostegno anche del Comune di Grosseto.
«Ringraziamo tutte le persone che ci stanno aiutando» hanno detto le due donne. «Fuori è molto freddo in questi giorni». Loro sono due straniere di origine rumena e sono in Italia da tempo. Fino ad oggi avevano trovato rifugio nella zona della stazione in qualche giaciglio di fortuna. Ieri sera invece per loro si sono aperte le porte del centro commerciale di Grosseto.
Qui i volontari della cooperativa Uscita di sicurezza insieme al personale di Aurelia Antica e alla guardie giurate del centro commerciale hanno allestito per la prima volta, nella zona vicino ai servizi igienici, un’area per trascorrere la notte. Ci sono materassi comodi, anche matrimoniali, lenzuola e federe usa e getta, coperte di lana e qualcosa per rifocillarsi: un po’ di latte caldo, qualche panettone, la schiaccia e l’acqua.
La prima volta in Toscana: l’idea nata una sera a cena – In Toscana l’iniziativa dell’Aurelia Antica potrebbe diventare un modello. È la prima volta che accade che un grande centro commerciale apre le sue porte per accogliere di notte i senza fissa dimora. È possibile che a breve anche in altre città della Regione si segua l’esempio maremmano. Ma come è nata l’idea di dare vita a questa iniziativa? A spiegarlo è direttamente Stefania Ricci, proprietaria del centro commerciale, presente ieri sera insieme al direttore del di Aurelia Antica Laura Mennilli, all’assessore al sociale di Grosseto Mirella Milli, a Luca Terrosi, presidente di Uscita di sicurezza e ai volontari della Ronda della carità e della solidarietà. «Qualche giorno fa eravamo a cena con Luca Terrosi e fuori c’era un vento gelido. Eravamo preoccupati che provocasse danni alle nostre case e abbiamo pensato a chi un tetto non ce l’ha per niente e dorme per strada. Allora Luca mi ha detto: “ma perché non li ospiti nel centro commerciale”. E io allora ho risposto subito: “va bene, lo facciamo”».
Senzatetto e clochard a Grosseto: sono molti di più di quanto si pensi – Il numero delle persone che vivono in strada e non hanno una dimora fissa a Grosseto è molto variabile. Un numero che oscilla tra le 30 e le 60 persone. Solitamente la maggior parte di loro sono uomini e circa il 50% è grossetano: persone che per molti motivi diversi si sono ritrovate a vivere senza niente, senza nemmeno un tetto o una casa. In città ci sono tre dormitori: uno a Barbanella con 12 posti, uno alla parrocchia del Cottolengo, gestito dall’associazione “Le Querce di Mamre” con 4 posti, un altro alla parrocchia dell’Addolorata a Gorarella. Nei dormitori però non ci sono posti sufficienti per tutti e sono tante le persone che ogni notte dormono nella case abbandonate o in altri rifugi di fortuna sparsi per la città.
Volontari sul territorio da ventuno anni – La ronda della carità e della solidarietà è un’associazione che da oltre venti anni opera per dare un aiuto concreto a chi vive in strada. Ne fanno parte circa una ventina di volontari. Il presidente è Marco Borgognoni. Tutte le settimane, il martedì e il venerdì, i volontari si mettono in moto e girano la città portando generi di conforto ai senzatetto che hanno deciso di fermarsi a Grosseto per la notte.