FIRENZE – In Toscana non cambierà molto con il nuovo Piano nazionale vaccini in corso di approvazione. Infatti molti dei vaccini introdotti dal Piano nazionale fra i Lea, i Livelli essenziali di assistenza, in Toscana erano già previsti, gratuitamente, dal Piano regionale vaccini.
“Accolgo con grande favore il nuovo Piano nazionale vaccini – è la dichiarazione dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – In Toscana stiamo lavorando molto intensamente sul tema vaccini, e qui da noi molti dei vaccini introdotti dal nuovo Piano nazionale sono già di fatto Lea. Quindi nella nostra regione non cambierà molto”.
Le vaccinazioni del nuovo Piano nazionale vaccini che non erano presenti nel Piano regionale sono solo tre: rotavirus, Hpv (papillomavirus) nel maschio a 12 anni (finora era solo per le femmine), herpes zooster a 65 anni. Ora anche questi tre vaccini diventeranno gratuiti.
Queste le vaccinazioni obbligatorie: polio, difterite, tetano, epatite B.
Queste le vaccinazioni raccomandate: pertosse e haemophilus B (stanno nell’esavalente insieme alle 4 obbligatorie), meningococco C e pneumococco nei nuovi nati e per le categorie a rischio, morbillo, rosolia e parotite, Hpv nelle femmine a 11 anni, influenza per categorie a rischio e ultra65enni.
E queste le vaccinazioni che la Toscana offriva già gratuitamente (finora non erano nel Piano nazionale vaccini, sono state inserite nel nuovo): meningococco B nei nuovi nati e nelle categorie a rischio, varicella alla nascita, tetravalente meningococco (A C W Y) nell’adolescente, pneumococco a 65 anni.
“Colgo l’occasione – dice Stefania Saccardi – per sottolineare ancora una volta l’importanza dei vaccini, unico strumento per immunizzare dalle malattie. E voglio ricordare di nuovo che il vaccino non è solo un strumento di protezione individuale, ma nei confronti di tutta la collettività. In Toscana, come nel resto d’Italia, le vaccinazioni stanno calando pericolosamente e si assiste al ritorno di malattie che grazie ai vaccini erano state praticamente debellate. E’ opportuno che tutti considerino i vaccini come una priorità e ragionino, appunto, non in un’ottica individuale, ma in una consapevole ottica di responsabilità verso la comunità”.
La campagna regionale Dammi un vaccino
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