AREZZO – Avevano messo a segno colpi in tutto il centro Italia, trasfertisti del crimine, e il loro modus operandi gli era valso il soprannome della “banda del buco”. I malviventi (tre mentre il quarto è ancora ricercato) sono stati arrestati questa mattina in provincia di Roma dal Radiomobile della Compagnia carabinieri di Arezzo con l’ausilio dei carabinieri di Frascati su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Arezzo, Annamaria Loprete.
I quattro, tutti rumeni domiciliati a Roma, nella primavera scorsa avevano messo a segno colpi anche in provincia di Grosseto, in particolare due ad Orbetello, e operavano in tutta la Toscana e il Lazio.
Il modus operandi era sempre identico: dopo aver effettuato approfonditi sopralluoghi nei giorni precedenti, durante la notte del colpo partivano da Roma e, raggiunto l’obiettivo, si introducevano nei negozi “perforando” gli accessi mediante l’utilizzo di fiamme ossidriche e torce frontali.
Le indagini condotte dal Norm di Arezzo su impulso del Sostituto Procuratore della Repubblica Angela Masiello hanno consentito di appurare come gli autori, nei giorni successivi a quello del furto, utilizzavano i medesimi smartphone rubati inserendovi schede sim intestate a nominativi fittizi.
La merce asportata durante i colpi veniva poi rivenduta a basso costo ad altre persone (tredici in tutto tra le quali un avvocato) che, consapevoli dell’illecita provenienza della merce, sono indagate per “ricettazione. I tre arrestati si trovano al cercare di Regina Coeli di Roma.