GROSSETO – «Il pino da sempre caratterizza la città di Grosseto. Via via che la città si affacciava fuori dalle mura, incontrava nelle campagne bonificate questo fedele compagno del paesaggio che si è armonizzato coi nuovi quartieri residenziali e le ville». Inizia così il documento che dà il la alla raccolta firme contro il taglio dei pini di viale Uranio.
Italia Nostra, coordinamento dei comitati e associazioni ambientali Grosseto, Salviamo le pinete e A.C.U proseguono «Questi alberi sono intimamente legati alla memoria storica, culturale della città e dei suoi cittadini! Grosseto è caratterizzata da questo paesaggio, la sua immagine, con questi viali e spazi abbelliti dal pino domestico si consolidata nel tempo, in Italia e all’estero, e non si può di punto in bianco stravolgerla perché un piccolo gruppo di cittadini l’ha chiesto, visto che molti altri la pensano diversamente».
«Il verde urbano è patrimonio di tutti, i pini di via Uranio non sono di proprietà di quelli che abitano su quel viale, ma di tutti i cittadini di Grosseto – prosegue la nota -. Siamo consapevoli che il pino domestico arreca danni al manto stradale, non è una pianta da piccoli spazi, da marciapiede, ma per le sue caratteristiche botaniche necessita di grandi spazi (le radici del pino, mediamente, sono grandi una volta e mezzo la circonferenza della chioma. Adesso, però,che i Pini hanno raggiunto un’età, una dimensione, in cui portano il massimo dei benefici (assorbono l’anidride carbonica, le polveri sottili, mitigano i rumori, procurano refrigerio in estate, ombra e benessere, relax, alla vista di questo paesaggio…) e abbelliscono in modo sorprendente la città, caratterizzandola, non ci sembra una cosa utile tagliarli».
«Le piante che sostituiranno i pini, per almeno venti anni non porteranno questi benefici! Noi siamo contrari al taglio di questi alberi, per tutti i motivi elencati sopra, ma se proprio (dopo una verifica più approfondita e un sondaggio rivolto a tutti i residenti di Grosseto) si vorrà proseguire con questo progetto di sostituzione di questi alberi, chiediamo agli amministratori che venga fatto un “ Piano del Verde” da esperti forestali, e non dal geometra di turno (con tutto il rispetto per la loro professione) dell’amministrazione comunale. Il Piano dovrà stabilire le modalità, i tempi… per perseguire l’obiettivo della sostituzione degli alberi senza che il paesaggio sia stravolto e senza che si perdano i benefici descritti prima (ad esempio tagliando un pino si e uno no, sostituendolo con la nuova pianta e tagliando gli altri successivamente quando le dimensioni delle nuove piante inserite siano tali da non far scorgere a colpo d’occhio una diminuzione del verde). In ogni caso l’ultima parola deve essere dei cittadini. Chiediamo al sindaco- conclude la nota – che dia ai cittadini la possibilità di esprimere la loro opinione su questo bene prezioso, su questo importante argomento il verde pubblico».