GROSSETO – «La rivoluzione nel sistema della manutenzione delle caldaie è una beffa per la Maremma». A parlare è Confartigianato che prosegue «Sì, perché il cambiamento della normativa disposto dalla Regione prevede che dal 2018 i controlli saranno demandati a un gestore unico, mentre nel 2017 sarà in vigore un sistema transitorio che consentirà a tutte le province tranne quella di Grosseto di far riferimento a un soggetto locale per i controlli sull’efficienza energetica degli impianti termici: i 28 Comuni della provincia di Grosseto, infatti, saranno seguiti da un soggetto senese. L’ennesimo colpo basso della Regione Toscana dopo il salasso relativo alle concessioni e ai canoni del Demanio idrico, che purtroppo colpisce sempre il Grossetano».
«Sono sconcertato ma non stupito – dice Giovanni Lamioni, presidente di Confartigianato Imprese Grosseto – dall’ennesima trovata della Regione. E mi verrebbe da dire che, se si continua di questo passo, tra qualche anno ci sarà anche il gestore unico dei servizi igienici privati: il che significa che i maremmani dovranno chiedere al governatore Enrico Rossi anche l’autorizzazione per andare a espletare i propri bisogni fisiologici e acquistare la carta igienica. Al di là delle battute, è grottesco che si insista con la gestione delle aree vaste nonostante sia costantemente la riprova di un fallimento: dai rifiuti alla sanità, fino ai trasporti. Imperterriti si continuano a perseguire logiche di gestione unitaria, tanto che pure per la gestione della manutenzione delle caldaie è previsto un gestore unico a partire dal 2018 e intanto, nella fase transitoria del 2017, tutte le province saranno coperte da soggetti locali tranne la provincia di Grosseto, che dovrà appoggiarsi a un soggetto di Siena. Come se noi non avessimo le capacità professionali né la dignità di svolgere correttamente un servizio per i nostri concittadini».
«C’è poi un altro fattore – tutt’altro che secondario – di cui tener conto: quello economico – prosegue Confartigianato -. Finora, infatti, la competenza ad occuparsi del servizio per il Comune di Grosseto era affidata a Sistema, la società in house del Comune, per un valore di 300mila euro. Sistema, poi, si stava organizzando per svolgere il servizio anche per tutto il resto della provincia: un’attività che avrebbe potuto incrementarne il fatturato di altri 600mila euro».
«Dunque – aggiunge Lamioni – il nuovo sistema deciso dalla Regione arrecherà a Sistema un danno di almeno 900mila euro: una parte ingente di fatturato il cui valore finirà in un’altra provincia, anziché essere destinato ad altri servizi dei quali avrebbero beneficiato imprese e cittadini maremmani. Tutto questo è inconcepibile e inaccettabile».
«Senza contare i disagi pratici che si annunciano per i cittadini e per le ditte: non ci sarà più alcun riferimento locale e neppure è annunciata (al momento) l’apertura di uno sportello grossetano dell’agenzia senese. E intanto l’aggravio di spesa è costante: il costo del bollino a carico dei cittadini è passato dai 5 euro del 2015 (con obbligo di verifica annuale) ai 14 euro del 2016 (con obbligo di controlli biennale) fino ai 20 euro del 2017 (obbligo sempre biennale): in due anni – concludono – è raddoppiato».