FOLLONICA – Mezzo milione di euro. Le entrate derivate dalla tassa di soggiorno a Follonica rimangono stabili rispetto al 2015 a dimostrazione che nel 2016 le presenze turistiche sono rimaste in linea con quelle dell’anno precedente.
«L’imposta di soggiorno accertata per l’anno appena concluso – dice l’assessore Alberto Aloisi con delega al bilancio – si è attestata sugli stesso valori del 2015. Il 2015 era stato un anno di crescita significativa dell’imposta, che corrispondeva ad un trend fortemente in aumento del flusso turistico e attrattivo della città di Follonica. Nel 2016 il dato si è di fatto consolidato, e questo ci offre spunti per capire, già da adesso e quindi senza dati ufficiali, che anche il turismo nel 2016, rispetto al 2015, probabilmente non avrà avuto impennate ma neanche decrementi preoccupanti».
«Si nota, inoltre, una distribuzione mensile diversa dell’imposta, perché a fronte di un giugno un po’ ridotto, troviamo altri mesi che probabilmente nell’analisi annuale ne hanno compensato la riduzione».
E se le entrate della tassa di soggiorno non variano, per gli oneri di urbanizzazione il discorso è diverso perché rispetto al 2015 si registra un incremento di 250 mila euro.
«Diverso è invece l’andamento degli oneri di urbanizzazione, che rispetto al 2015 hanno avuto, sempre sul dato accertato, un consistente incremento, pari a un più 250.000 euro. Certo non siamo ancora ai livelli del 2013 (quando gli oneri erano circa 1.050.000 euro), ma dai poco più che 500.000 euro nel 2015 si è passati ad i 780.000 euro del 2016. A
Anche questo dato offre letture economiche importanti: non vogliamo sbilanciarci dicendo che siamo fuori dalla crisi del mercato edilizio, ma certamente dobbiamo ammettere che alcuni segni di ripresa sono percepibili con chiarezza».
«Quello che dobbiamo fare, come amministrazione, è cogliere gli elementi positivi di questi due flussi finanziari, cercando uno stimolo per nuove opportunità e assecondando i piccoli slanci di ripresa. Ovviamente il movimento dei dati non implica che fattivamente gli operatori economici e le famiglie possano percepire alcun miglioramento, ma quando i dati si muovono vuol dire che in realtà qualcosa di positivo sta accadendo… noi cercheremo di assecondare questo timido trend con ottimismo e impegno».