GROSSETO – L’Alleanza delle cooperative pone il problema della composizione e della rappresentatività del consiglio direttivo del Parco regionale della Maremma, che a breve dovrebbe essere rinnovato.
A prendere posizione sono Antonio Terribile, presidente di Legacoop, Massimo Guerrieri, presidente di Confcooperative, e Luana Calvani, presidente di Agci.
«Il dibattito sulla composizione del nuovo consiglio direttivo del Parco della Maremma – spiegano Terribile, Guerrieri e Calvani – ci pare un po’ troppo concentrato sui nomi dei papabili consiglieri, e troppo poco su ciò che il rinnovato consiglio dovrebbe fare per dare nuove prospettive all’area protetta.
A questo proposito, ci pare che venga sottovalutato il problema della rappresentatività degli interessi all’interno del consiglio, la cui composizione non può esaurirsi nella rappresentanza delle associazioni ambientaliste. Che peraltro dimostrano di essere particolarmente numerose e litigiose, con un numero di candidati decisamente esorbitante.
L’esperienza toscana dei Parchi naturali, ivi compreso quello della Maremma, fortunatamente dimostra che le aree protette non si limitano a essere dei santuari dedicati alla pur necessaria conservazione della natura, ma risultano anche una leva di sviluppo e competitività per le attività economiche connesse: dall’agricoltura fino al turismo e all’artigianato.
Per quanto riguarda il parco regionale della Maremma, pertanto, ci sembrerebbe opportuno e legittimo dare rappresentanza al tessuto d’impresa che opera nei servizi al turismo e nella pesca, Anche in considerazione del fatto che una delle scelte che il prossimo consiglio dovrà fare, riguarderà proprio l’istituzione dell’area marina protetta. Il mondo della cooperazione organizza gran parte dei soggetti che operano in questi ambiti all’interno del Parco e rappresenta buona parte degli operatori della pesca professionale di Monte Argentario, Talamone e Marina di Grosseto, compresi quelli che fanno pescaturismo.
Per questo riteniamo che il mondo della cooperazione avrebbe più di un titolo per rappresentare il punto di vista di diverse categorie produttive all’interno del consiglio direttivo del Parco, anche tenendo conto della sensibilità tradizionalmente dimostrata rispetto alle tematiche ambientali».