GROSSETO – Un anno che se ne va, un altro che sta per arrivare. Ciao ciao 2016, benvenuto 2017: tempo di bilanci per lo sport grossetano, dopo dodici mesi non sempre facili da digerire per i tifosi delle discipline più importanti nel capoluogo, leggasi calcio e baseball. Non mancano motivi di speranza, sogni a cui aggrapparsi per sperare in un futuro migliore, per rinverdire i fasti di un tempo non troppo lontano.
CHI SALE
Alfio Giomi – Nell’annus horribilis dell’atletica leggera , a secco di medaglie alle Olimpiadi dopo sessant’anni (l’ultima volta senza salire sul podio fu a Melbourne 1956) e provata da una crisi dalle radici profonde, viene confermato come numero uno del movimento. Da presidente nazionale della Fidal ha lo stesso obiettivo: dare ossigeno, idee e un pizzico di speranza alla disciplina regina. Buon lavoro.
Simone Ceri – Non ditegli che il suo Roselle può sognare la Serie D. “Noi puntiamo solo alla salvezza”, risponderà lui. Non ditegli nemmeno che la sua creatura ha vinto quattro campionati consecutivi. “No, uno lo ha vinto solo il Montalcino, noi siamo stati ripescati”, preciserà lui. Non ditegli insomma che il Roselle è un miracolo sportivo, anche se è semplicemente la verità. Verso il calcio dei grandi.
Riccardo De Santis e Luca Panerati – Diversa carta d’identità (36 anni contro 27), stesso ruolo. I due lanciatori grossetani, nel peggiore momento nella storia del baseball biancorosso, hanno vinto lo scudetto del batti e corri con la maglia del Bologna. La leggenda e la certezza.
Atlante Grosseto – Ne ha fatta, di strada, la società che vent’anni fa indossava il colore viola, e adesso porta il biancorosso sui campi più prestigiosi del calcio a 5 italiani, sempre fortificata da quei valori che l’hanno resa un esempio da seguire. Dopo il ritorno in serie A2 la società del presidente Jacopo Tonelli non pare avere intenzione di fermarsi. In fondo sognare non costa nulla.
Alessio Genovese – Che la noble art in Maremma abbia davvero trovato un pugile in grado di rinverdire i fasti di una tradizione sportiva prestigiosissima? Intanto ha vinto il campionato europeo school boys in Croazia, adesso l’obiettivo è quello di crescere, match dopo match. Saranno famosi.
CHI SCENDE
Massimiliano Pincione – Impossibile non associare lo sgretolarsi del sogno Fc Grosseto al suo presidente. Non sembra esserci via d’uscita da una situazione in cui l’attuale Grifone è solo contro tutti e annaspa nei suoi problemi: se Pincione ha un jolly da usare è il momento di farlo, per non ritrovarsi in Eccellenza senza stadio e senza tifosi. Che senso avrebbe? Da salvatore della patria a personaggio più criticato dello sport grossetano in un poco più di un anno. Caro Max, l’Italia è anche questa, ma a pensarci bene siamo un po’ tutti italiani.
Leonardo Blanchard – Non ce ne voglia l’attuale miglior calciatore grossetano. Ma dopo una stagione da protagonista in serie A, 28 presenze e tre reti (tra cui quella storica alla Juventus), era difficile pensarlo in partenza dal Carpi dopo una manciata di mesi dall’inizio della nuova avventura. L’addio all’amato Frosinone, evidentemente, non gli ha portato fortuna. Ora il rilancio.
Il baseball – Naufragata con l’avventura di Mario Mazzei anche la speranza di tornare in Ibl, il batti e corri maremmano affoga sommerso dai problemi. Scomparso dai diamanti che contano, il baseball ha una sola certezza a cui aggrapparsi: peggio di così non può andare. Forza e coraggio.
Cp Grosseto e Hockey Castiglione – Motivazioni diverse, stessa amarezza. Il Cp Grosseto rinuncia al campionato senior e questa decisione, nonostante il settore giovanile che cresce, è un passo indietro per la società grossetana. L’Hockey Castiglione, invece, si ferma a un passo dalla promozione in serie A1 e poi non si iscrive: uno schiaffo difficile da digerire.
Lo sport grossetano – E’ un momento complicato. Quantomeno. Il baseball non è mai stato così in basso, il calcio non è più rappresentato dalla migliore squadra della provincia, nell’atletica è difficile intravedere un nuovo Stefano La Rosa, il basket non va oltre il campionato di serie D. Certo, l’Invicta è ormai una solida realtà del volley italiano e l’Atlante continua a volare nel calcio a 5 (ma giocando a Follonica), ma il bicchiere è quasi tutto vuoto e la carenza di strutture è un problema irrisolto della città. Tempi grigi.