Stretta del comune contro le “macchinette” da gioco
Limiti ad orario e suolo pubblico
Come viene messo in evidenza nel presupposto del provvedimento non potendo vietare l’utilizzo della “macchinette” da gioco, come qualcuno le chiama, perché conformi alla legge, si è pensato di intervenire sulle autorizzazioni accessorie dei pubblici esercizi e sull’orario di apertura. L’ordinanza riguarda bar, ristoranti, circoli culturali e comunque qualsiasi esercizio commerciali dove vengano somministrati alimenti e bevande. Gli effetti del documento firmato dal primo cittadino sono pesanti: ai locali dove sono installate le slot machine non saranno concesse autorizzazioni per il suolo pubblico e nel caso di autorizzazioni già concesse saranno ritirate se entro tre mesi il titolare dell’esercizio non provvederà a rimuovere i videopoker. Limitazioni sono previste anche per l’orario di apertura: i locali pubblici con videopoker non potranno ottenere la proroga notturna; questo significa che dovranno chiudere alle 19 nel periodo invernale e alle 20 nel periodo estivo. Infine in questi locali, che secondo una nostra rapida indagine, sfiorano il 100% del totale, non si potrà organizzare iniziative che coinvolgano più persone della normale clientela, come serate danzanti, proiezioni cinematografiche, tornei di briscola e piano bar o concerti.
L’ordinanza: l’obiettivo del provvedimento firmato da Massimo Borghi è quello di scoraggiare l’installazione dei videopoker nei locali pubblici dove vengono somministrati alimenti e bevande
L’ordinanza è destinata a scatenare dibattiti e polemiche anche perché interesserà decine di esercizi commerciali e centinaia di persone in tutto il comune di Gavorrano. Un atto coraggioso da parte dell’amministrazione comunale che, come si legge nel testo del provvedimento, interviene su sollecitazione di alcuni cittadini che più volte hanno chiesto un aiuto concreto al sindaco e al comune. «In alcuni casi – si legge nell’ordinanza – si è addirittura dovuto ricorrere all’intervento dei servizi sociali data la situazione di indigenza in cui le famiglie dei cittadini (che avevano chiesto aiuto al sindaco, ndr) si sono ritrovate».
«I videopoker – scrive il sindaco Massimo Borghi – sono strumenti che possono generare il gioco d’azzardo patologico e compulsivo e, come sostenuto da psicologi e neuro scienziati rischia di diventare la nuova tossicodipendenza senza droga.
Proprio per questo, nell’interesse della salute e sicurezza pubblica, pur cosciente che la comunità di Gavorrano rappresenta un granello nel mondo, non ce la sentiamo di restare inattivi rispetto a disastri già esistenti e rischi che si possono creare per i nostri giovani. Il nostro piccolo ruolo nell’interesse della collettività tentiamo di svolgerlo, con un provvedimento che non intende punire gli esercenti pubblici che, anzi, rappresentano luoghi di aggregazione ed incontro, ma cercare di trasmettere quella logica della priorità del bene sociale rispetto ad interessi puramente lucrativi».