GROSSETO – Ridurre la dipendenza di una comunità dall’uso di combustibili fossili si può. Lo ha dimostrato la società cooperativa “G. Toniolo” impianti e lavori aderente a Legacoop, con sede a Grosseto, che poche settimane fa ha consegnato al Comune di Marliana (Pt) un impianto di teleriscaldamento a biomasse (cippato di legno). Una centrale a servizio delle utenze pubbliche – municipio, scuole e centro anziani – ma che presto con il completamento del secondo lotto di lavori sarà allacciata anche alle utenze private, eliminando il ricorso al gasolio.
«Questa tipologia di centrale termica, che abbiamo realizzato in appena otto mesi – spiega Aldo Cappelloni, presidente della Toniolo – ha una potenza di 540 kW ed è collegato ai vari edifici da 1.500 metri di tubature. Dal generatore alimentato a biomasse, il calore viene distribuito attraverso una rete di teleriscaldamento e sottostazioni con scambiatori di calore, riducendo così la produzione di gas serra. Si tratta di impianti che in futuro avranno sempre una maggiore diffusione, perché consentono di sfruttare fonti rinnovabili come le biomasse che sono facilmente reperibili in zone boscate, e perché garantiscono una notevole flessibilità di utilizzo».
I vantaggi garantiti da questo tipo di impianti sono duplici: da una parte si risparmiano risorse perché i combustibili fossili sono più costosi delle biomasse. Dall’altra si ottiene un bilancio nullo rispetto all’emissione di anidride carbonica, dal momento che durante la combustione viene rilasciata la stessa quantità di CO2 fissata dalle piante durante la loro crescita.
«Le tecnologie che abbiamo installato – aggiunge Cappelloni – sono particolarmente adatte a essere impiegate per fornire calore a comunità montane o a borghi rurali, come ce ne sono molti nella nostra provincia. La centrale termica, peraltro, è semi interrata e completamente integrata con l’ambiente circostante. A Marliana la rete di teleriscaldamento attraversa l’intero centro storico, e pertanto i lavori hanno comportato non poche difficoltà a causa sia della cantierizzazione in contesto urbano di pregio storico, sia delle interferenze con la viabilità e con i sottoservizi».
Quanto al tipo di combustibile, il legno è una risorsa rinnovabile ma richiede un’accurata pianificazione sia nella gestione della risorsa forestale, sia nella creazione delle infrastrutture viarie, per il trasporto e lo stoccaggio, determinando una ricaduta positiva sui mercati locali, con la creazione di filiere di fornitura e gestione agro forestale. A questo si aggiunge che nelle centrali a biomassa è possibile bruciare tutti gli scarti della filiera del legno, anche con basso potere calorifico (rami, cortecce, radici, scarti di produzioni agricole, scarti di segherie), rifiuti che in alternativa, dovrebbero trovare un’altra destinazione, determinando significativi extra-costi di trasporto e di gestione.
Infine la produzione centralizzata di calore invece di tante caldaie individuali garantisce maggior efficienza, perché rendimento e controllo dei fumi risultano migliori.