FOLLONICA – L’amministrazione comunale scende in campo contro la ludopatia, la dipendenza patologica dal gioco d’azzardo. Follonica “no slot” è l’obiettivo dell‘amministrazione che in questi giorni ha approvato le linee di indirizzo per il “progetto di prevenzione e contrasto della ludopatia”.
Slot machine, bingo, lotterie varie, totocalcio, giochi online, gratta e vinci, la lista dei giochi è lunghissima e secondo le statistiche la spesa per il gioco d’azzardo costituisce l’impressionante cifra del 12% delle famiglie italiane. Sono 15 milioni i giocatori abituali, tre milioni quelli a rischio patologico e circa 800 mila quelli già patologici. Secondo “Il Sole 24 ore” nelle province toscane i spendono 1202 euro pro capite per il gioco all’anno.
L’amministrazione di Follonica si vede parte attiva nella sensibilizzazione di questo problema e ha deliberato nei giorni scorsi il “Progetto di prevenzione e contrasto per la ludopatia” aderendo anche al tavolo regionale Anci che si è proposto di fare da cabina di regia per questo progetto di ampio respiro. Obiettivo del tavolo, è quello di condividere le varie iniziative presenti sul territorio e produrre delle osservazioni alla proposta governativa sul riordino del settore del gioco da inviare alla Conferenza Unificata. Il tavolo discuterà dei regolamenti comunali nell’attesa che venga convocato l’osservatorio regionale per programmare una nuova progettazione integrata tra enti locali, terzo settore e aziende ospedaliere.
Il Comune di Follonica potrà intervenire all’interno delle proprie competenze. Dopo la deliberazione porterà a una modifica del regolamento vigente in materia di gioco da azzardo (da portare all’approvazione del consiglio comunale) emettendo ordinanze e adeguando i regolamenti comunali. Ad esempio verrà stilato un elenco aggiornato di luoghi sensibili, come scuole, associazioni, bancomat o centri sportivi, nei dintorni dei quali sarà vietato la vendita e la pratica del gioco oppure sarà impossibile accedere a siti di giochi online attraverso la rete wifi comunale.
Il progetto, però, non si limita solo al divieto, ma anche al processo d’informazione, prevenzione e percorso terapeutico in collaborazione con l’Asl, gli istituti scolastici del territorio, altri enti pubblici e privati, ma anche con le associazioni interessate mentre gli esercenti che hanno scelto, o sceglieranno, di dire di no alle slot machine potrebbero usufruire di incentivi e sgravi fiscali.
«I numeri sulle dipendenze dal gioco d’azzardo sono tanto impressionanti quanto preoccupanti –afferma l’assessore Mirjam Giorgieri che questa mattina ha presentato il progetto alla stampa-. Con questo progetto vogliamo fare fronte a un problema che colpisce solitamente la fascia di popolazione più debole che, con la dipendenza dal gioco, rischia di perdere anche quel poco che ha. Con una serie di azioni concrete che comprendono la prevenzione, la lotta e il sostegno vogliamo fare fronte a questi disagi sociali pesanti e spesso nascosti.»
»Un bambino su cinque sotti i 12 anni d’età ha già almeno una volta speso la sua paghetta in giochi o gratta e vinci – spiega anche Gemma Mauri, la responsabile del progetto-. La dipendenza si crea con facilità anche perché l’accesso a internet e i giochi online sono un fenomeno che si sta dilagando con rapidità. In questo contesto i comuni fanno quello che possono anche per resistere alle contestazioni da parte degli esercenti. Per questo abbiamo scelto l’adesione al tavolo Anci che ci permette un confronto con altri comuni toscani che in questo percorso hanno più esperienza, ad esempio per i ricorsi al Tar.»