GROSSETO – Sono molti i commenti del giorno dopo all’indomani del voto pere il referendum che ha visto trionfare il No sul Sì.
Per Sandro Marrini, coordinatore provinciale di Forza Italia, questa è una vittoria anche della politica locale «Prendiamo il risultato di questa consultazione referendaria nazionale come una vittoria anche a livello locale: una vittoria che riguarda da vicino il coordinamento provinciale di Forza Italia, che in tutta la provincia, attraverso i suoi comitati e seguendo le direttive del coordinatore regionale del partito Stefano Mugnai, si è dato da fare con determinazione per far passare le ragioni del No tra i cittadini. Un No consapevole, che vuole sì una riforma, ma non certo con i contenuti proposti dal governo Renzi attraverso un colpo di mano, che si è rivelato infatti un’arma a doppio taglio, come da noi annunciato a più riprese Adesso il percorso che si apre sarà lungo, ma senza dubbio porterà a risultati migliori per il nostro Paese, difendendo allo stesso tempo la nostra Costituzione. Non possiamo evitare di fare una riflessione: il messaggio che arriva dalla Maremma è forte e chiaro ed è esattamente lo stesso che è stato dato alcuni mesi fa attraverso le elezioni amministrative. Grosseto e Orbetello hanno bocciato categoricamente il governo di centrosinistra, e adesso lo stesso verdetto arriva anche a livello nazionale: il premier Matteo Renzi deve far posto a chi ha qualcosa di serio e concreto da proporre per l’Italia. Forza Italia, a tutti i livelli, si prepara adesso a nuove sfide, che avranno ripercussioni positive anche sul nostro territorio, a partire dai Comuni che ancora soffrono la presenza al potere del centrosinistra. La strada ormai è tracciata».
«La nostra Costituzione è ancora la più bella del Mondo – commenta invece Marco Sabatini di Sinistra italiana -! Grazie a tutti, ed in particolare al Comitato Nazionale del No, all’ANPI, alla CGIL ed all’ARCI, a quei movimenti ed associazioni che da sempre difendono la Costituzione ed a quelli che difendono il nostro ambiente, e grazie a tutta la Sinistra compresa quella parte del Partito Democratico che ha avuto il coraggio di dire NO.
Come Sinistra Italiana, pur stando da sempre all’opposizione del Governo Renzi ed alle sue riforme, dal Jobs Act alla cosiddetta “Buona Scuola”, abbiamo cercato di fare una campagna referendaria nel merito di una revisione costituzionale ingiusta e pasticciata che rappresentava il tentativo di accentrare tutto nelle mani del Premier ed allontanare il potere decisionale dai territori e dalle comunità locali. Per responsabilità di Renzi, ma anche di quei movimenti e partiti di opposizione che hanno trasformato questo Referendum in una contesa politica sul destino del Governo, il paese è più spaccato di prima. Usciamo da una campagna referendaria lunghissima e lacerante e ora è fondamentale tornare al più presto a occuparci dei veri problemi del Paese: delle persone, del lavoro e dell’ambiente, di tutti coloro che pagano da troppo tempo gli effetti della crisi. Adesso è il momento di mettere in campo una proposta progressista rivolta agli stati della società più in difficoltà. E credo che sia possibile farlo anche con coloro che in buona fede e pur non convinti della riforma hanno votato “si” per il timore di ritrovare la destra al governo. Ieri è stata una grande vittoria per la democrazia, anche nella nostra provincia: siamo riusciti a difendere la Costituzione antifascista e nata dalla Resistenza. Adesso è il momento di costruire qualcosa di serio per applicarla».
«Quando le elezioni sono importanti, gli italiani vanno a votare». Questo il commento di Fabrizio Rossi di Fratelli d’Italia sul voto referendario. «Voglio ringraziare – ha continuato Rossi – i gruppi di Maremma Migliore – Fronte Nazionale di Umberto Casalini, M.A.T. di Roberto Ghini e Roberta Saccani, Lavoratori per il NO di Gianfranco Franceschini, Popolari per l’Italia di Amedeo Gabbrielli che hanno fatto una campagna per il NO convinta contribuendo al risultato sperato dal popolo italiano e dal popolo di Grosseto”. “Ora – ha concluso il portavoce di Fratelli d’Italia – non resta altro che andare al più presto al voto per scegliere una classe dirigente in grado di guidare bene il paese più bello del mondo. Dobbiamo ripartire dal centro-destra che ha dato grande prova di sé a Grosseto come in altre realtà della Toscana. Una coalizione che non guardi più a realtà di ieri o ieri l’altro, a rendite di posizione, di fronte a scenari del tutto nuovi della politica nazionale ed europea. Puntiamo alle primarie per scegliere il leader che tutta la coalizione deve sostenere. Ripartire dalla nostra base, che si mobilita quando c’è in ballo la nostra sovranità, la nostra identità nazionale e le nostre tradizioni. Che si mette in marcia quando vede deformata la nostra carta costituzionale a vantaggio degli interessi dei pochi, contro i diritti dei molti».
Ubaldo Giardelli per il comitato del No al referendum Costituzionale di Follonica afferma «Il comitato del NO al referendum costituzionale di Follonica ringrazia i cittadini follonichesi per aver contribuito con il 51,5 per cento di voti a difendere la costituzione antifascista nata dalla resistenza. Il Comitato rimarrà attivo per proseguire nella tutela, nella conoscenza e nell’applicazione della nostra carta fondamentale, difendendola da ogni eventuale manomissione futura».
«Il popolo è ancora sovrano. Il risultato del No è chiaro e netto. Numeri che, anche e soprattutto in Maremma, offrono la dimensione di un cambiamento che non può più essere fermato». Ad intervenire il consigliere comunale e capogruppo della Lega Nord Mario Lolini. «In Toscana, infatti, Grosseto si conferma nuova roccaforte leghista. Le cifre analizzate dicono questo. Dicono che la straordinaria spinta nata a inizio 2015 ha creato un’onda lunga dalla consistenza travolgente. Basta pensare alle Regionali dello scorso anno: il 31 maggio, a Grosseto, un elettore su cinque sceglie il Carroccio. Un risultato enorme, che sorprende. Sorprende tutti tranne chi conosce la forza d’impatto di una formazione costruita attorno a idee serie e autorevoli personalità destinate a spostare consenso. Nel giugno di quest’anno, poi, è la volta delle Comunali. Anche in questo caso la Lega si conferma attore protagonista del centrodestra: primo tra i partiti della coalizione che scalza il Partito democratico dalla guida del capoluogo. Il risultato di ieri, infine, è un ulteriore tassello: in Maremma – e in particolare a Grosseto – il No raggiunge uno dei dati migliori di tutta la Toscana, in netta controtendenza rispetto al resto della regione. Ringrazio – spiega il capogruppo leghista – i nostri militanti ed i volontari per il grande lavoro svolto in questi mesi e, più in generale, in questi ultimi due anni. La mia avventura con il Carroccio è iniziata con le Regionali 2015 e non posso certo negare l’emozione e la soddisfazione per il grande lavoro che siamo riusciti a compiere su di un territorio un tempo ritenuto impossibile da espugnare. Ora – prosegue Lolini – restiamo con i piedi per terra e rimbocchiamoci ancora di più le maniche: c’è da lavorare. La Maremma, così come la Toscana e il Paese, ha molti problemi: emergenza sicurezza e decoro urbano, disoccupazione a livelli insopportabili, mancato supporto alle piccole e medie imprese. Per non parlare dell’inconsistente tutela dei prodotti nostrani. C’è chi ha guardato solo all’Europa delle banche e chi, a livello locale, si è rifugiato in chiacchiere e circuiti autoreferenziali, infischiandosene del bene comune. Oggi il partito democratico e i suoi alleati pagano il conto delle politiche messe in piedi. Ne prendano atto. A tutti i livelli. Noi guardiamo al futuro».
«Ancora una volta le Italiane e gli Italiani hanno confermato di riconoscersi nei valori e nel progetto di una società equa, pacifica e solidale contenuti nella Costituzione del 1948 – afferma il Comitato per il No Argentario -. Il Comitato per il No dell’Argentario desidera ringraziare tutti coloro che, nelle ultime settimane, hanno condiviso l’impegno di informare gli elettori sui temi della proposta di riforma della Costituzione, per consentire loro di arrivare alle urne consapevoli del significato della loro scelta. Si ringrazia pertanto tutti i volontari che hanno impegnato il loro tempo e le loro risorse in questa avventura che sembrava impossibile, viste le forze in campo, e coloro che hanno contribuito in modo attivo alla convocazione dei vari incontri, compresi i relatori Francesco Pardi e Vincenzo Vita che hanno onorato con la loro presenza questa lunga campagna elettorale all’Argentario. Infine tutte le persone che hanno speso il loro tempo per incontrare amici e conoscenti per spiegare le ragioni del No alla modifica della Carta. Ora dobbiamo pretendere che la Costituzione venga realizzata concretamente».
«Ha vinto la Costituzione nata dalla Resistenza, per la seconda volta in pochi anni; anche per l’alta affluenza ai seggi, il referendum è stata una bella festa della democrazia – afferma Flavio Agresti, presidente del Comitato provinciale dell’ANPI Grosseto -. Di questo risultato, che prova quanto il Patto Costituzionale stretto dalle principali correnti politico-culturali del Paese all’indomani della Liberazione sia fortemente radicato nella identità collettiva degli italiani, voglio ringraziare le strutture e i moltissimi militanti dell’Anpi che si sono impegnati in campagna elettorale, e insieme a loro i giovani, che in larghissima maggioranza hanno votati NO, cominciando dagli aderenti alla Rete degli studenti medi, i lavoratori della Cgil, gli appartenenti all’Arci e a Giustizia e Libertà, i cittadini riuniti nei Comitati del NO. E’ grazie alla scesa in campo della nostra e di queste associazioni, unitamente a quella di una parte significativa dell’elettorato Pd, come di tante persone non organizzate, quali componenti fondamentali, per quanto non esclusive, del movimento democratico e antifascista del Paese, se oggi la destra non può intestarsi la vittoria nella battaglia referendaria contro lo stravolgimento della Costituzione repubblicana».
«Il grande contributo, verosimilmente decisivo – prosegue Anpi -, portato da questa pluralità di energie, nello scenario nazionale e locale, alla sconfitta del neo-centralismo e della esclusione del popolo dalle istituzioni, nonché di un modo discutibile di fare politica, cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, rende improponibile una lettura del risultato referendario esclusivamente con la lente della competizione partitica, come purtroppo già avviene nei mass media; e conferma come la Costituzione, cioè l’insieme delle regole della nostra convivenza civile, sia posta sopra, non sotto, qualsivoglia contingenza politica, contrariamente al comportamento di chi ha votato a favore della riforma, nonostante la considerasse uno schifo, essendo preso dalla paura del caos economico e dell’ingovernabilità, colpevolmente indotta da una propaganda mendace. Come dimostra la vitalità del protagonismo sociale e l’importanza, sotto il profilo democratico, dei cosiddetti “corpi intermedi”, i luoghi nei quali l’uomo si organizza portandovi il carico dei propri problemi e delle proprie aspettative. Che per questo vanno valorizzati, non contrastati ed esclusi. Se l’esigenza di un aggiornamento della Costituzione resta aperta, questa dovrà essere soddisfatta valorizzandone lo spirito invece di capovolgerlo; soprattutto essa andrà perfezionata in relazione a problemi che negli anni ’40 del Novecento non erano all’ordine del giorno e adesso sono al centro della nostra vita quotidiana, quali la difesa della natura e la parità di genere. Ma la priorità ricade sulla completa applicazione del dettato Costituzionale, principalmente nelle parti riguardanti la giustizia sociale, la promozione della persona umana e la rappresentanza inerente il carattere parlamentare della Repubblica».
«Questo mi sembra il terreno migliore anche per recuperare lo strappo prodotto nella Comunità dall’avventurismo del governo – continua -. Però la divisione potrà essere ovunque sanata soltanto nella chiarezza, poiché il confronto si è sviluppato su temi non secondari, tutti riconducibili al concetto di società e di democrazia. E su questi non possono restare malintesi, costituendo la ragione dello stare insieme. L’Associazione dei Partigiani, forte del successo riportato, che la conferma nel ruolo proprio di una energia viva e dinamica della provincia e del Paese, mentre lascia correttamente alla politica e alle istituzioni la soluzione della crisi di governo appena aperta, farà tutto ciò che le compete per avviare e facilitare questo percorso, continuando a testimoniare i valori dell’antifascismo e della Resistenza per tradurli nell’attualità come chiave di volta di una società e di un mondo più liberi e giusti».
«Come promotrice e organizzatrice del Comitato Civici e Riformatori per il NO promosso dal Movimento IDeA contro la modifica della Costituzione Italiana voglio ringraziare tutti i cittadini che mi hanno seguito nella campagna referendaria nata a luglio di cui il primo firmatario è stato il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna – afferma Olga Ciaramella consigliere comunale e coordinatrice dei comitati civici e riformatori per il NO -. Il risultato del Referendum è stato una grande prova di Democrazia, che cancella le troppe polemiche e le arroganze di una campagna elettorale che ha paralizzato I’Italia per mesi. Come Comitato e Movimento Idea abbiamo affrontato una sfida impari, come dice il senatore Gaetano Quagliariello, fondatore del Movimento : “siamo stati un popolo armato di cerbottane che ha sconfitto Golia armato di testate nucleari”. Sono stati mesi di lavoro intensi e partecipati, che hanno portato però ad un risultato che darà al nostro paese le giuste energie per scrivere una riforma e una legge elettorale in grado di rafforzare la nostra democrazia icrementando partecipazione e governabilità.
Il risultato raggiunto è stato principalmente frutto di tutto il lavoro svolto e dell’instancabile impegno di tutti coloro che hanno creduto che il “NO che serve” servisse davvero. E così è stato perché da questo risultato può, anzi deve nascere una stagione nuova, che serva a creare lavoro e ridare fiducia a famiglie, giovani e imprese. Il mio grazie v4 dunque , a chi si è impegnato in prima persona, a chi attraverso gli eventi organizzati ha difeso con convinzione i valori della Costituzione s della Democrazia che possono diventare il lievito della nostra nuova proposta politica, istituzionale ed etica e superare la frammentazione.Il lavoro più importante comincia proprio adesso».