FIRENZE – “Senza sottovalutare la gravità dei fatti”, ricordando che le indagini sono ancora in corso e una “valutazione corretta su iniziative a tutela di cittadini e utenti potrà essere fatta solo al termine dell’inchiesta”, quanto emerge dall’iniziativa della Procura fiorentina per turbativa d’asta e corruzione, denominata Clean City, impone il “riassetto istituzionale e territoriale delle Ato rifiuti” e la “creazione di un ambito unico”. La Regione si sta comunque attivando per “accertare la congruità tra tariffe applicate e servizio reso” attraverso la “costituzione di una commissione d’inchiesta”, mentre sono in corso analisi sui dati a disposizione e “verifiche per accertare la necessità di acquisire ulteriori informazioni”. Queste le misure già annunciate dal presidente Enrico Rossi nei giorni scorsi e confermate oggi in Consiglio regionale, nel solco delle quali è comunque “assicurata la continuità del servizio”.
“La raccolta dei rifiuti – ha detto l’assessore all’Ambiente Federica Fratoni nel corso della comunicazione all’Aula – deve essere sempre garantita ed è in quest’ottica che deve essere valutata anche la nomina del nuovo direttore pro tempore”. Lo scorso 14 novembre, l’assemblea Ato Sud ha infatti designato l’ingegnere Enzo Tacconi ai sensi dell’articolo 19 del regolamento per l’organizzazione delle aree, dei servizi e degli uffici, che indirizza la scelta, in caso di impedimento del direttore generale in carica, soltanto verso un dipendente Ato. “La nomina di Tacconi, che risulta non indagato, consentirà la gestione del servizio in attesa della nomina del nuovo direttore” ha chiarito Fratoni rilevando come nell’ultimo anno la Regione abbia messo in atto una “profonda riorganizzazione” delle funzioni amministrative svolte dall’ente, riproponendo la “centralità del ruolo regionale” nella programmazione e attuazione delle politiche in molte materie, non ultima quella della gestione dei rifiuti.
In analogia con quanto già fatto per il servizio idrico e la costituzione dell’Autorità regionale (Ait), si sta predisponendo l’unificazione del servizio dei rifiuti per raggiungere “maggior coordinamento e semplificazione amministrativa del sistema di regolazione su scala regionale”; “maggiore razionalizzazione tecnologica, impiantistica, ambientale ed economica dell’organizzazione industriale del settore”.
La “profonda revisione” della normativa di settore, ossia della legge regionale 69/2011 che ha istituito le tre autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, porterà all’istituzione di tre conferenze territoriali (coincidenti con gli attuali Ato) che assicureranno rappresentatività territoriale, svolgeranno funzioni di indirizzo e proposta oltre ad individuare i componenti dell’assemblea dell’Ato unico. Un regime specifico transitorio assicurerà la continuità delle attuali gestioni mantenendo in essere gli affidamenti operati e consentendo la conclusione delle procedure in atto.
Questo percorso, definito “impegnativo”, sarà attuato attraverso un’opera di “progettazione istituzionale”, senza prescindere da un “articolato e collaborativo confronto con il territorio”. “Il comune obiettivo – ha concluso Fratoni – deve essere l’apertura di una nuova fase nella gestione dei rifiuti urbani a livello regionale”.