TALAMONE – Arriva un’altra proroga all’ordinanza che permette la navigazione nel porto di Talamone che, questa volta, durerà fino al 15 dicembre in attesa di nuovi passi verso la soluzione del problema del basso fondale.
Non si placano, però, i botta e risposta tra vecchia e nuova amministrazione che torna a dire la sua con il consigliere delegato al demanio, Ivan Poccia che « ricorda al consigliere Aldi che fu proprio l’amministrazione di cui faceva parte a snobbare l’invito della Capitaneria ad intervenire sui fondali del porto nel lontano 2014 e solo con la conseguente ordinanza di interdizione iniziò ad interessarsi al problema – puntualizza lui – ma poco fu fatto e quel poco fu commissionato dai concessionari tant’è che la Regione, appurato che nulla si muoveva, decise di tagliare il finanziamento di 300.000 euro. Poi è arrivata la tegola della sentenza del Tar a dare un’ulteriore conferma dell’incapacità di chi in quel momento amministrava. Dopo appena 5 mesi all’insediamento abbiamo scongiurato la chiusura del porto che altrimenti, il 30 settembre passato, con l’ingresso del Commissario avrebbe causato un danno incalcolabile all’economia talamonese».
«Dall’incontro abbiamo ottenuto, grazie alla collaborazione e la disponibilità della Capitaneria, un’ulteriore proroga propedeutica alla composizione del comitato tecnico che valuterà la soluzione più opportuna, con la politica dello step by step, rammentando che la soluzione sarebbe immediata se smaltissimo i fanghi come rifiuti, salvo poi accollare alla collettività un costo di oltre 6 milioni di euro».
«Credo che ognuno debba occuparsi di ciò che sa e l’amministrazione Casamenti ha sicuramente dato una svolta a questa problematica. Infine ricorderei ancora ad Aldi – conclude lui – che la mia attività lavorativa non mi da certo facoltà di sostituirmi agli Enti preposti e che il mio ruolo politico è e rimarrà sempre distinto dal mio lavoro, nonostante alcuni componenti della vecchia amministrazione non perdano mai occasione per ricordarlo. »