GROSSETO – Aveva accusato l’ex compagno di violenza sessuale. La denuncia era stata fatta dalla compagna, che nel frattempo lo aveva lasciato per tornare a vivere con il marito. La donna aveva raccontato che il fidanzato l’aveva costretta ad avere ripetutamente rapporti sessuali non voluti.
«Il racconto della presunta vittima (che nel processo si è anche costituita parte civile) – afferma l’avvocato Federica Ambrogi che difendeva l’uomo – era però tutt’altro che convincente e presentava contraddizioni e lacune nella ricostruzione dei fatti ed espliciti riferimenti a pratiche di bondage che escludevano in radice la mancanza di consenso».
Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione; la parte civile ha chiesto la condanna al risarcimento del danno morale per trentamila euro e una provvisionale per il danno biologico di almeno cinquemila euro. Ma la difesa dell’imputato – ricorda lo studio legale -, ha dimostrato la debolezza del quadro probatorio e l’inconsistenza delle accuse».
Oggi l’udienza del processo che si sarebbe dovuto svolgere con rito abbreviato. Il giudice dell’udienza preliminare, Sergio Compagnucci, ha assolto l’uomo da ogni accusa.