GROSSETO – «Dopo 10 anni di governo del PD a Grosseto in cui sono state attuate politiche di esternalizzazioni e privatizzazioni dell’Amministrazione pubblica, la giunta, la maggioranza di centrodestra riporta i servizi educativi Iside a gestione diretta». Il Partito comunista italiano interviene su Iside.
«E’ incredibile che quelli che dovevano rappresentare anche qualcosa di sinistra abbiano privatizzato i servizi educativi e chi come il centrodestra avrebbe dovuto cercare politiche neoliberiste, invece, ha riportano a gestione pubblica i servizi – prosegue il Partito comunista italiano -. E’ il caso di dirlo e ripeterlo affinché anche nei piccoli paesi sappiano che cosa è il PD. Il PD è un partito che ha preso la propria direzione sempre più lontana dalla sinistra più moderata, ormai, è un partito neoliberista che attraverso Renzi ha avuto una ulteriore accelerazione verso politiche nefaste per i cittadini, per i lavoratori e per gli enti pubblici stessi».
«Il centrodestra di Grosseto chiude Iside, perché, come dicevamo noi Comunisti italiani e come abbiamo più volte ripetuto in quegli anni, i costi sono più bassi con la gestione pubblica, perché c’è più trasparenza nella gestione e perché i servizi come la scuola e la sanità devono essere pubblici – continua la nota -. In quegli anni facemmo una grande battaglia, che potete ritrovare su internet con articoli e interviste in cui fummo appoggiati e sostenuti da una parte del sindacato in modo particolare la Cgil. Sapevamo che era una scelta, quella della privatizzazione, sbagliata e non accettabile e sia Marco Barzanti (assessore), che Fiorenzo Linicchi (consigliere comunale) fecero ogni tipo di sforzo per impedire l’esternalizzazione».
«Oggi, a distanza di anni lo diciamo ad alta voce, ancora una volta come sulla gestione dei rifiuti, dell’inceneritore, dell’autostrada, le privatizzazioni della Provincia come autovelox e sistema informatico, avevamo ragione noi comunisti. Un grazie a questa amministrazione e al suo sindaco Vivarelli Colonna per aver riportato a gestione e controllo diretto i servizi educativi – conclude -, mostrando indipendentemente dalle nostre differenze politiche la ricerca e la salvaguardia del ruolo pubblico. Ancora una volta il Partito Democratico ha mostrato il suo vero volto e ha dimostrato tutti i suoi limiti culturali nella gestione pubblica».