GROSSETO – «Abbiamo ancora negli occhi le belle immagini della manifestazione a sostegno del DDL Cirinnà a Grosseto nel marzo scorso, credevamo che i tempi fossero maturi per non vedere più appellativi denigratori verso chi vuole solo vivere la sua sessualità. Ci sbagliavamo». I Giovani Democratici di Grosseto e provincia intervengono sulla vicenda del consigliere comunale che, su Facebook aveva usato l’appellativo di “FroGetti Kekka”.
«Oggi leggiamo che un rappresentante dell’amministrazione comunale di Grosseto, il presidente della Deceris, Gino Tornusciolo, non la pensa come noi, apostrofando in modo incivile chi non ha il suo stesso orientamento sessuale – proseguono i giovani del Pd -. Evidentemente ci eravamo illusi che lo svolgimento di una delle prime unioni civili, rappresentasse un chiaro segnale. Così non era. La città di Grosseto e i suoi abitanti, di qualsiasi orientamento sessuale, non si meritano questo e ci rifiutiamo di credere che le affermazioni lette questi giorni possano rappresentare anche una piccola parte dei grossetani».
«Speriamo che i compagni di amministrazione del consigliere Tornusciolo la pensino come noi, per il rispetto della città e dei suoi abitanti che non meritano tutto questo. Ci aspettiamo quindi una presa di posizione chiara dell’amministrazione comunale per capire, davvero, da quale parte sta». Concludono.
E sulla vicenda interviene anche il segretario del Pd Marco Simiani «Il presidente Claudio Pacella, ieri, in Consiglio comunale, ha detto che la politica deve attenersi al rispetto delle persone e delle istituzioni. Non vorremmo essere ripetitivi dicendo che la possibilità di esprimersi sui social abbia prestato il fianco a offese personali e derive fasciste. Anche su questo frangente rivendichiamo i nostri valori antifascisti e affermiamo con forza che specialmente chi sceglie di rappresentare i cittadini in consiglio comunale, deve, giurando davanti alla Costituzione, rappresentarne i valori che sono quelli fondanti la nostra Repubblica Democratica. Repubblica, anch’essa nata dal ripudio dei regimi totalitari e dall’amore di libertà e democrazia».
«Crediamo che i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, debbano attenersi ad un profilo che prevede dei doveri connaturati al ruolo che sono chiamati a ricoprire, pena lo snaturamento della loro posizione. Ove così non sia, il rischio più grande! a cui si va incontro, è che la rappresentanza istituzionale non rispecchi debitamente il pensiero animante una Grosseto che auspica di più e che soprattutto merita di confrontarsi con concretezza e serietà e non con derive fasciste e populismi. I post con cui il consigliere Tornusciolo ha ritenuto di dar voce al suo pensiero sono da condannare per la bassezza del livello che certo – conclude Simiani – non può essere adatto a chi dovrebbe invece rappresentare dei valori se non altro almeno di educazione e civiltà».