GROSSETO – «Il 27 ottobre aprirà il nuovo centro commerciale a Grosseto e al suo interno è previsto anche un distributore con ben 36 pompe di erogazione, che promette prezzi estremamente competitivi ed una erogazione self service 24 ore su 24 di benzina e gasolio in quella che è ormai da anni, nel settore, una corsa alla selfizzazione». Faib Confesercenti commenta la prossima apertura del distributore Coop all’interno del centro commerciale Maremà criticando così i distributori esclusivamente self service (senza personale, come quello installato da Conad nella zona nord della città) anche se il giorno della presentazione del nuovo centro commerciale Unicoop Tirreno ha in realtà tenuto a precisare che il distributore non sarà self service, ma avrà anche quattro addetti alle pompe.
«Come sindacato che da decenni si opera a tutela dei gestori degli impianti di carburante ci permettiamo di esprimere alcune considerazioni, partendo dal ricordare che il vigente codice del commercio della Regione Toscana prevede la possibilità di installazione di impianti senza gestore solo nelle aree montane ed insulari (a condizione che ne sia garantita un’adeguata sorveglianza) e che durante l’orario di apertura dell’impianto deve funzionare almeno un erogatore di benzina e un erogatore di gasolio in modalità servito o almeno un’apparecchiatura selfservice post-pagamento – prosegue Faib -. Insomma la selfizzazione degli impianti non può essere selvaggia ma deve seguire alcune regole, e questo in primis a tutela dei consumatori che hanno diritto, almeno entro alcune fasce orario, di poter essere assistiti nel rifornimento qualora ne abbiano bisogno».
«Il settore inoltre avrebbe dovuto iniziare nel 1998 un percorso di razionalizzazione della rete distributiva volta a ridurre sensibilmente il numero di impianti di distribuzione e ciò risponderebbe anche al netto calo degli erogati registratosi in questi anni – continua la nota -: gli autoveicoli consumano meno, il costo della benzina ha ridotto gli spostamenti e la quantità media di litri venduti da un impianto di distribuzione è scesa in maniera drastica. Ma invece che assistere alla suddetta riduzione degli impianti ne vediamo installare di nuovi, più grandi, completamente automatizzati: con buona pace dei piccoli impianti che da decenni continuano a garantire capillarità e servizio ai consumatori, dando nel contempo lavoro e reddito a decine di famiglie, e che spesso non sono in grado di essere competitivi poiché non hanno le stesse condizioni economiche di fornitura dei carburanti che riescono ad essere ottenute dai marchi della grande distribuzione».
«Ci domandiamo se la convenienza sarà reale, quando la rete distributiva cittadina sarà rarefatta e saremo costretti a fare chilometri per andare a rifornirci al centro commerciale più vicino, perdendoci lungo il percorso quei centesimi risparmiati sul prezzo». Conclude la nota di Faib Confesercenti.