CAMPAGNATICO – «I profughi saranno collocati in edifici che hanno problemi di agibilità». Ad intervenire sulla situazione profughi ad Arcille è Luca Tronconi che afferma «La situazione è sempre più bollente ed esasperata tra gli abitanti di Arcille, S. Antonio e Granaione per un ulteriore arrivo di gruppi di profughi. A tale proposito è stato costituito un comitato spontaneo, apolitico ed apartitico, di cittadini per manifestare contro l’insediamento di un numero elevato di profughi in questo territorio».
«Noi siamo per l’accoglienza per coloro che scappano dalla guerra, che comunque rappresentano solo una piccola percentuale – prosegue Tronconi -; siamo disponibili ad accoglierli come già è stato fatto a Granaione. Inserire però altri 50 profughi nella frazione di Arcille che conta 108 abitanti è un rapporto che non possiamo accettare. Ciò vorrebbe dire mettere a rischio l’esistenza stessa di una piccola frazione di campagna che vive già le proprie criticità legate alla sopravvivenza, inoltre l’ammassamento di un così elevato numero di migranti che costituirebbe circa il 45/50 % della popolazione residente creerebbe delle tensioni difficilmente gestibili e che va contro le direttive del Governo ( il rapporto profugo per abitante è il 2’5% )».
«La struttura d’accoglienza è situata in un luogo dove si svolge tutta la vita sociale del territorio con attività pubbliche – continua -, tale evento andrebbe a distruggere di fatto il quieto vivere delle persone creando sicuramente tensioni difficilmente gestibili, l’eventuale struttura che dovrebbe accogliere i profughi infatti è prospiciente la scuola elementare, alla scuola media, ai parchi attrezzati ,alla chiesa, alla proiezione farmaceutica, alle piazze principali del paese dove si svolge la vita sociale e luogo d’incontro di giovani e giovanissimi di tutto il territorio. I tantissimi genitori sono preoccupatissimi di questa situazione».
«Dopo un primo incontro avuto dai cittadini di Arcille con il sindaco alla presenza del dottor Boldrini e dei responsabili dell’Arci che dovrebbe seguire gli ospiti, e visto la chiusura completa, intransigente ed in alcuni casi arrogante nei confronti delle richieste e delle proposte della popolazione, ci troviamo costretti a rendere nota la nostra vicenda non avendo noi “campagnoli” un appeal da proteggere o personaggi famosi da adoperare come scudi mediatici – si legge nella nota -. Siamo delle semplici persone di campagna disposte a fare la loro parte per quanto riguarda l’accoglienza , ma non ci sentiamo sudditi di nessuno e non accettiamo decisioni calate dall’alto che stravolgano la nostra vita e la nostra esistenza, non ci sentiamo pedine di giochi politici che mirino al mantenimento dello status di funzionari di partito o di giovani rampanti in cerca di sistemazione o speculazioni economiche sulla a pelle dei disperati».
«Siamo disposti ad accogliere e mantenere a nostre spese, attraverso la nostra comunità e le nostre associazioni, una famiglia di 4/5 persone (famoso parametro del 2,5 %) integrando e facendola partecipe alla vita sociale e culturale della nostra piccola comunità (cosa già fatta dal nostro parroco Don Michele con una famiglia kosovara di 5 persone) – scrive Tronconi -. Siamo disposti ad accogliere , seguendo la logica dei piccoli gruppi in ogni comunità, come sostiene il nostro governatore Enrico Rossi, affinché ci possa essere integrazione e rispetto vero da entrambe le parti, ma siamo assolutamente contrari all’ammassamento e all’abbandono a se stessi di grandi gruppi di migranti in rapporto al territorio accogliente con l’unico scopo di far speculare i soliti noti sulla pelle di chi fugge da sofferenze e privazioni e della comunità che li ospita».
«Ma ci chiediamo anche: gli edifici che dovrebbero accogliere queste persone sono agibili? Il comitato dei cittadini ha già fatto una denuncia alla Procura della Repubblica ed altri organi competenti, per il possibile inserimento di persone in luoghi non agibili – afferma -. Come è noto una parte degli edifici, nello specifico la sala Liberty (ex cinema) ed i saloni pubblici per i quali questa amministrazione comunale ha emesso un’ordinanza di inagibilità sono le fondamenta di piazza Italia e della struttura di accoglienza; e l’altro edificio adiacente che sorge su parte delle strutture in cemento armato come mai non è stato dichiarato inagibile essendo inagibili le fondamenta?»
«Forse l’Amministrazione aveva solo l’interesse di danneggiare l’Associazione festeggiamenti concessionario dell’immobile? O forse vede solo quello che gli interessa? Se ha emesso un’ordinanza di inagibilità che ha comportato la chiusura dei saloni pubblici, non si capisce perché non è stato fatto altrettanto con le strutture sopra e adiacenti che vi si intrecciano vi si supportano staticamente. Gli organi competenti sono stati invitati a far applicare la legge, e far contestare le norme penali del caso. Ci rendiamo conto che esiste un emergenza e che va gestita ma per gestirne una non possiamo crearne altre a nostre spese. Siamo intenzionati e determinati a mettere in atto tutte le forme di protesta civile che riterremmo opportune. Non siamo sudditi di nessuno ma liberi cittadini con il principio all’autodeterminazione ed alla partecipazione Democratica». Conclude.
E il consigliere regionale della Lega Nord Marco Casucci accusa la Prefettura di “scarsa informazione” ed annuncia di aver depositato in Consiglio regionale un’interrogazione per esortare i Prefetti a raggiungere la massima trasparenza sulle modalità e sul numero di immigrati che di volta in volta vengono accolti nei singoli Comuni. «Crediamo che sia necessario che tutte le prefetture adottino una maggiore trasparenza ed una vera informazione su quello che succede con i profughi. Non è accettabile che i cittadini ed i partiti politici di opposizione siano sempre gli ultimi a conoscere come stanno realmente le cose».