GAVORRANO – Fabrizio Fabiano (nella foto), già capogruppo in consiglio comunale della lista “Una nuova storia” nella precedente legislatura, interviene sulla scoperta da parte della Guardia di Finanza della discarica abusiva tra Potassa e Bivio Ravi. «Il rinvenimento della discarica abusiva di materiali pericolosi ed altamente inquinanti – osserva Fabiano – , ha portato amaramente Gavorrano sulle prime pagine dei giornali. Quanto accaduto però, a mio avviso, evidenzia ancora una volta un aspetto essenziale, ossia il distacco enorme della “politica locale delle belle parole” dalla concretezza dei fatti. Nella mia breve esperienza di capogruppo consiliare a Gavorrano nel 2009 e 2010, ho denunciato più volte il grave stato di abbandono e di inquinamento presenti in ampie aree del territorio comunale, senza avere mai avuto nessun riscontro oggettivo. Anzi, pareva dar fastidio».
E Fabiano elenca anche alcuni esempi. «Basterebbe ricordare tra i molti esempi, il depuratore di Ravi, pagato dalla collettività, poi distrutto e mai entrato in funzione, le iniziative sui fitofarmaci in agricoltura, il recupero dell’olio esausto, i vari inquinamenti ambientali causati dagli scarichi fognari della zona sud del Comune, e che vanno a finire tutti nel fiume Bruna, con arrivo a Castiglione della Pescaia.
Senza trascurare le ampie aree boschive ove si trovano rifiuti di ogni genere, le storiche Cave del Marmo di Caldana divenute contenitori di variegate discariche, anche tossiche e pericolose. Non ultimi gli inquinamenti di falde acquifere, causati da selvaggi ed incontrollati scarichi fognari E via dicendo».
«Sì, è anche vero che esistono sporadiche e meritorie forme di intervento del volontariato, nel tentativo di porre un limite ad alcune sozzure ambientali. Il mondo dei cacciatori organizza giornate specifiche di pulizia ambientale, altre Associazioni ambientalistiche fanno altrettanto. Tra i Comitati spontanei gavorranesi spicca l’impegno di quelli di Caldana e di Bagno, che a più riprese hanno bonificato parchi e giardini. Ma ciò che manca a Gavorrano è la capacità della Sinistra locale, specie quella che guida il Comune da qualche anno, nel saper produrre significative azioni di controllo del territorio».
«E pensare che nel governo locale ci sono due partiti su tre che richiamano il proprio nome al rispetto dell’ambiente, ossia Sel e Verdi, cioè ecologia ed ambiente, nella libertà della Sinistra politica. Ottimi proponimenti, non c’è che dire. Ma quanto sta accadendo dimostra il fallimento del loro sbandierato ambientalismo, buono solo per infiammare le campagne elettorali e poi presto dimenticato nei fatti, oltre ad attestarne l’incapacità a far funzionare la macchina amministrativa per un adeguato e sapiente controllo del territorio».