“ Non è nostra consuetudine criticare le volontà dell’Amministrazione – chiarisce Rabazzi – ma come rappresentanti del mondo agricolo non possiamo non sentirci mortificati da tale decisione. Scelte come questa, o come quella di limitare i mezzi di trasporto pubblico dalle campagne alla città, inevitabilmente mettono a dura prova la determinazione degli agricoltori, a voler lottare per un mondo più sostenibile fatto anche di natura e campagna.
Senza alcuna presunzione, crediamo che una materna circondata dal verde dei nostri campi avrebbe potuto fornire ai più piccoli quei presupposti necessari per imparare ad amare la terra e i suoi frutti. Rispettando comunque la decisione dell’Amministrazione una domanda sorge spontanea: se i fondi sono risicati perché non fare in mondo di portare lo stesso numero di piccoli da Grosseto alla materna del Pollino anziché viceversa? Perché riversare sempre sul mondo rurale le difficoltà economiche ?
L’esempio di questo asilo –conclude Rabazzi – negli anni ha dimostrato che molti genitori sentono il desiderio di affidare i loro bimbi ad una struttura circondata dal verde; per questo, e a nome di quel mondo agricolo che tanto fa per garantire una migliore qualità della vita, ci auguriamo che si tratti di una decisione temporanea che sarà risanata con l’apertura dell’anno scolastico”