MASSA MARITTIMA – Il consigliere comunale Luca Santini ha annunciato ieri, durante il Consiglio comunale, le proprie dimissioni. «Questa è la terza legislatura che siedo in Consiglio comunale a rappresentare il pensiero e le istanze primariamente dei repubblicani di Massa Marittima e di quell’area civile e politica che si pone tra il centro-sinistra e la destra. Venti anni sono un periodo congruo sia per assicurare un contributo fattivo secondo i valori e le convinzioni che rappresentiamo, sia per prendere atto che di più non è sempre possibile dare».
«La politica massetana, purtroppo, da troppo tempo è cristallizzata – prosegue Santini -. Questa legislatura ci aveva fatto illudere, e ci credevamo, pur in una conformazione del Consiglio comunale non soddisfacente dal nostro punto di vista, che avrebbe potuto rappresentare un inizio di svolta per poi tornare a credere in un futuro di ripresa e di sviluppo. Oggi dobbiamo prendere atto che a metà del suo percorso la legislatura sta dimostrando di proseguire con quell’andamento di degrado politico e sociale, e soprattutto economico, che tanti guasti ha determinato al nostro territorio».
«Non voglio lasciare questo Consiglio comunale con toni troppo pessimistici, ma non posso negare a me stesso che la situazione del Comune è perfino peggiorata. Considerazioni di questo tipo inducono a prendere un’iniziativa che smuova lo stato di stagnazione in cui ci troviamo. Non abbiamo gli strumenti di cui dispone la maggioranza e, quindi, possiamo farlo solo agendo sulle nostre leve personali e del consenso che ci è stato assicurato dalle persone che ci hanno votato e che vanno doverosamente rispettate. Sono convinto e siamo convinti che il cambio di un Consigliere in Consiglio Comunale non sia e non possa essere una occasione sufficiente per invertire certi andamenti negativi della situazione complessiva in cui ci troviamo. Siamo convinti, però, che sia necessario cominciare partendo da me e da noi a guardare in lontananza ed in tempo utile per immaginare qualche novità importante – conclude – a partire dalla prossima legislatura».