GROSSETO – «L’interesse di molti non è salvare i posti di lavoro, ma dare una soluzione per l’immobile di via Senese». Le lavoratrici Mabro della Cgil sono preoccupate e amareggiate in seguito all’ultimo incontro avvenuto a Roma, al Ministero, e da cui è emerso che sarebbe rimasto un solo imprenditore interessato all’azienda.
«Dopo l’interesse manifestato sia con la partecipazione ai vari bandi, sia attraverso trattative private, con il commissario – proseguono le lavoratrici di Abbigliamento Grosseto – sembrano usciti di scena gli imprenditori iralo-svizzeri, i cinesi, gli stilisti italiani. Nomi conosciuti, alcuni dei quali avevano effettuato i versamenti a garanzia previsti dai bandi».
L’assemblea dei lavoratori Cgil si dice tra l’altro sospettosa verso chi «afferma che sia più conveniente l’acquisto e il ripristino della vecchia struttura rispetto alla realizzazione o affitti di una nuova. Questa è l’ultima opportunità di recuperare il lavoro per 200 persone». La richiesta, al Ministero dello sviluppo economico e al commissario, e ad una scelta di chiarezza.
Le lavoratrici intervengono poi anche sulla vicenda della cassa integrazione che definiscono «assurda. Per questo chiediamo alla Regione Toscana di intervenire in tempi rapidi. È assurdo che venga riconosciuto il diritto a percepire la Cassa integrazione ma che l’erogazione debba avvenire solo a conclusione della procedura delle legge Prodi e che non si possa sapere oggi quando si si concluderà».
«La Regione sa che la Cig verrà corrisposta ed è in possesso di tutti i dati necessari perché già in precedenza ha provveduto ad una anticipazione. È quindi in grado di procedere con urgenza e superare le pastoie burocratiche – concludono -, garantendo in tempi rapidi importi che, anche se modesti, sono fondamentali per i bilanci familiari».