FIRENZE – «Fare squadra per incidere sulle politiche dei rifiuti, della gestione del servizio idrico e della sanità nell’ottica di un’ottimizzazione del servizio e della riduzione tariffaria, ma anche mettere in rete esperienze, azioni e soluzioni per ottenere ricadute positive condivise e diffuse». È questo l’appello lanciato dal sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna intervenuto oggi al primo tavolo di confronto tra i sindaci della Toscana del Sud di centrodestra o comunque alternativi al Pd. L’iniziativa – organizzata a Firenze in Consiglio regionale dal capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai insieme ai suoi colleghi di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli e Lega Nord Manuel Vescovi – ha raccolto adesioni entusiastiche dai primi cittadini anti Pd che proprio nell’area vasta sud del territorio regionale sperimentano, per la prima volta nella storia della Toscana, l’ebbrezza di uno spessore politico collettivo capace di influenzare e orientare le politiche inter e sovracomunali. E’ quella che Mugnai ha definito «situazione inedita» per la Toscana, sulla quale va costruita sinergia tra amministratori.
Grosseto insieme ad Arezzo ha parecchio da dire, dare e contribuire alla causa di quello che si annuncia come un laboratorio per l’alternativa al sistema di potere della sinistra: «Noi dobbiamo essere quelli del fare, guardare al territorio e ai suoi bisogni e, con ciò, fare la differenza per il bene delle nostre comunità. Io mi sono insediato da poco – ricorda Vivarelli Colonna – e già ho potuto dare segnali concreti e tangibili del cambiamento sbloccando il pagamento degli straordinari per i vigili urbani, così da avere maggior presidio del territorio, e compiendo operazioni antidegrado e antiabusivismo commerciale. Tutte cose che i cittadini hanno apprezzato sia per tempestività che per i risultati che ridanno fiato e decoro a una città che la sinistra aveva lasciato andare. Noi – ha proseguito il sindaco di Grosseto – oggi siamo chiamati a compiere una grande rivoluzione. Partendo da questo tipo di azioni strettamente territoriali e che vanno condivise per ottenere una ricaduta positiva diffusa, suscitando interesse e credibilità, per arrivare alle politiche d’area vasta su cui il Pd, abituato a governare tutto, aveva talvolta rinunciato a incidere. Penso al servizio idrico ma soprattutto ai rifiuti: quando sono arrivato in Comune ho dovuto constatare che il Pd aveva sostanzialmente smantellato l’assessorato di riferimento… lì c’è margine per riduzioni tariffarie, e noi dobbiamo perseguirle a vantaggio dei nostri cittadini. E, così, marcare la differenza. Perché un altro modo di amministrare, quello del buon governo del centrodestra, anche in Toscana è possibile».