GROSSETO – Stefano Carotta, candidato sindaco per la Lega Toscana, la lista esclusa per un vizio di forma dalle elezioni del 5 giugno prende una posizione in vista del ballottaggio di domenica 19 giugno. Tra i due candidati Carotta si schiera dalla parte di Mascagni spiegando in una nota i motivi che lo hanno convinto a scegliere l’avvocato.
«La Lega Toscana – scriva Carotta – intende esprimere il proprio pensiero politico riguarda alle indicazioni di voto tra i due candidati al ballottaggio. Due personalità diverse si contendono la poltrona di sindaco: l’uno Vivarelli Colonna eclettico ed esuberante, l’altro Lorenzo Mascagni, sobrio e concreto».
«Per questo intendo anche sottolineare che gestire un Comune è diverso che gestire un’azienda o un’attività; impone una visione più creativa poiché le problematiche, a volte, sono di difficile soluzione».
«L’idea della candidatura a sindaco di Lorenzo Mascagni è la stessa che ha portato anche il sottoscritto a candidarsi. La stessa idea di partecipazione che porta le opinioni e le persone a confrontarsi, la cui mobilitazione non passa attraverso cene e cenoni di ogni tipo, ma incontri tra i candidati e le varie associazioni del sociale e di categoria che esistono nel nostro territorio. A questo proposito mi piacerebbe che anche Grosseto come le più grandi città italiane, abbia i propri rappresentanti di quartiere, cittadini che con passione abbiano la voglia di confrontarsi tra persone di differenti ceti sociali e religiosi. Tutto questo non l’ho notato né tantomeno intravisto nell’altro candidato a sindaco Vivarelli Colonna. Al sottoscritto e alla Lega Toscana piace Lorenzo Mascagni, il quale sta conducendo una campagna elettorale di verità senza volere ingannare i cittadini con l’illusione di risolvere tutti i problemi».
«Per questo la Lega Toscana è convita che il candidato a sindaco Lorenzo Mascagni rivolgerà la propria attenzione le fasce più deboli in primis verso quei giovani che non hanno prospettive lavorative, verso le aziende artigiane e commerciali in forte difficoltà e verso tutte quelle persone, singole o con famiglia, il cui problema della casa è uno dei più principali. Mai più persone che siano più costrette a dormire in macchina o a mangiare alla Caritas. Per questi motivi di giustizia precedentemente accennati ritengo che Lorenzo Mascagni sia l’unico che possa porre attenzione verso le fasce più deboli della nostra società».