AMIATA – «I sindaci licenziano gli operai e mantengono i dirigenti» così i consiglieri comunali di opposizione a Santa Fiora Riccardo Ciaffarafà, Giacomo Albertini e Paolo Vichi intervengono sull’Unione dei comuni. «Un fallimento totale su tutta la gestione associata dell’Unione dei Comuni (ex Comunità Montana): mettere in mobilità 22 operai forestali e mantenere invece tanti dirigenti a stipendi d’oro al mese indica ancora una volta il totale fallimento delle politiche amiatine del PD e dei suoi sindaci».
«Il presidente Marini ed i sindaci farebbero bene a rimettere tutte le proprie deleghe in mano alla Regione e commissariare un ente che hanno reso loro stessi inutile e dispendioso e che, purtroppo, conferma ancora una volta l’approssimazione e l’arroganza politica di questa classe dirigente amiatina che a tutto pensa fuori che agli interessi di questo territorio – proseguono i consiglieri di opposizione di santa Fiora -. Ci eravamo già occupati del caso degli operai forestali che per mesi e mesi non avevano ricevuto più lo stipendio già nel 2015 per diversi mesi arrivando fino a far fare una interrogazione in Consiglio Regionale sul tema: grazie a quella interrogazione la Regione si era mossa e stanziato soldi per il problema creato da una gestione disastrosa della questione. Oggi ci risiamo con la messa in mobilità di tanti operai».
«Presenteremo una interrogazione urgente anche al Sindaco di Santa Fiora che condivide questa responsabilità ormai da diversi anni e scriveremo anche al presidente Enrico Rossi perché ritiri le deleghe sulla forestazione e appuri le responsabilità su questa triste vicenda che colpisce ancora una volta la parte più debole di un sistema farraginoso che garantisce stipendi d’oro a molti dirigenti e indennità altrettanto cospicue ai sindaci della Unione, ma che non è in grado di pagare gli stipendi agli operai: una vergogna all’italiana che colpisce tante famiglie in un territorio già disastrato economicamente per le gestioni dissennate di tanti milioni di euro mandati in fumo e che – concludono – invece avrebbero potuto far rinascere questo territorio.»
E sullo stesso argomento interviene anche Giovanni Barbagli capogruppo di opposizione a Cinigiano: «La notizia del licenziamento dei forestali dell’Unione dei Comuni dell’Amiata Grossetana mette e nudo una filiera di irresponsabilità gravi e politicamente inaccettabili. Al danno si aggiunge la beffa: questa Unione chiude il bilancio consuntivo con avanzo di quasi 5 milioni tra competenza e residui non spesi e non sa gestire una delle poche competenze confermate dalla legge di trasformazione degli enti locali? Stupisce infine che la decisione di licenziamento sia stata sottoscritta da UNCEM (Unione dei comuni montani) con una complicità che la dice lunga sul ruolo di questa associazione regionale che si schiera a fianco del padrone (Regione Toscana) con servilismo.
Chiediamo le dimissioni in blocco della Giunta dell’Unione dei Comuni dell’Amiata Grossetana, dell’assessore regionale Remaschi ai dirigenti. Al sindaco del Comune di Cinigiano chiediamo una serio impegno a difesa del posto di lavoro degli operatori forestali alcuni dei quali sono nostri concittadini».