di Barbara Farnetani
GAVORRANO – Oltre 200 tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi, una vera e propria discarica abusiva nella zona di Gavorrano. La Guardia di Finanza di Grosseto ha sequestrato un terreno agricolo, tra Potassa e Bivio di Ravi. Le indagini della tenenza di Follonica, supportata dalla sezione Aerea della Finanza di Pisa, hanno portato all’individuazione di un’ingente quantità di materiale: 50 carcasse di automezzi fra camion, autovetture, trattori, escavatori, autopompe, rimorchi, oltre 200 pneumatici per autoarticolati, 100 fusti industriali d’olio o liquidi e altrettanti barattoli di solventi o vernici, 20 batterie d’auto, una notevole quantità di materiale plastico ed elettrico, vari elettrodomestici e pezzi di ricambio di autovetture ridotti a lamiere arrugginite, oltre a sei containers in evidente stato di abbandono con all’interno materiali d’arredo.
I rifiuti erano occultati fra la vegetazione, in un’area di 13.580 metri quadri. Il terreno, di propietà di gente della zona, era di fatto in uso a due coniugi di 70 e 58 anni residenti a Barberino Val d’Elsa, in provincia di Firenze, e titolari di un’azienda commerciale attiva nella provincia di Grosseto. I due sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria di Grosseto per i reati di divieto di abbandono ed attività di gestione di rifiuti non autorizzata. Oltre all’Autorità Giudiziaria, saranno informati della presenza della discarica abusiva il Comune di Gavorrano, la Provincia di Grosseto e la Regione Toscana al fine di predisporre le dovute attività per il ripristino ambientale della zona nonché eventuali piani di bonifica in presenza di possibili contaminazioni del suolo.
La normativa al riguardo è molto chiara, fanno sapere dalla Guardia di Finanza: il colpevole dell’abbandono dei rifiuti è infatti tenuto alla rimozione, al recupero e allo smaltimento del materiale e al ripristino del luogo. Sarà il sindaco a dover emettere i provvedimenti per le operazioni necessarie e disporre il termine entro cui provvedere. In caso di non ottemperanza, per i colpevoli è prevista la pena dell’arresto fino ad un anno. Le spese di ripristino dell’area saranno a carico del colpevole della violazione, in solido con il proprietario del terreno. La Guardia di Finanza procederà, inoltre, a contestare, ai responsabili della violazione, l’omesso pagamento del tributo per lo smaltimento dei rifiuti.
(in basso le immagini dell’operazione)