GROSSETO – Confindustria Toscana Sud ha chiesto un incontro ufficiale con i candidati Sindaco della città di Grosseto. Un faccia a faccia tra imprese e candidati, che ha permesso alla delegazione grossetana di portare alla luce le istanze per uno sviluppo reale dell’economia locale. Attraverso le parole di Mario Salvestroni, presidente Confindustria Grosseto, Lorenzo Mascagni, Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Massimo Felicioni hanno potuto ascoltare le richieste del mondo imprenditoriale.
«Vogliamo avere un dialogo continuo e costruttivo con le istituzioni e avere la possibilità di proporre programmi per lo sviluppo dell’economia locale. – sostiene Mario Salvestroni, Presidente della delegazione di Grosseto di Confindustria Toscana Sud – Cerchiamo una collaborazione che tenda a semplificare i rapporti con la Pubblica Amministrazione, avvicinandola il più possibile ai tempi dell’economia attuale che richiede tempi certi, procedure chiare e trasparenti».
I tre incontri hanno portato all’attenzione dei candidati i problemi concreti come lo sviluppo delle infrastrutture viarie e ferroviarie, necessità vitali per chi voglia fare impresa in provincia di Grosseto. Ma anche la voglia da parte di Confindustria di creare sinergie e collaborazioni mettendo a disposizione della prossima amministrazione le capacità progettuali che possano aiutare ad attrarre nuove imprese e stimolare la crescita economica.
Che tipo di industria può attrarre un territorio coma la Maremma? Che tipo di fiscalità locale possiamo aspettarci dalla futura amministrazione comunale? Sono questi i quesiti intorno cui hanno ruotato i dibattiti che hanno coinvolto i vertici di Confindustria Toscana Sud, le aziende associate e i tre rappresentanti in lizza per la carica di sindaco.
«Il momento attuale è particolarmente critico perché la parte principale della crescita avviene attraverso le esportazioni – continua Mario Salvestroni – che sono una componente essenziale dell’economia, ma tendenzialmente sono il primo passo verso la delocalizzazione e quindi una riduzione del valore prodotto in Italia. Mentre rimane in carico alle aziende che lavorano sull’economia interna il peso sempre crescente del gettito fiscale. Questo spiega il motivo per cui anche se i numeri attestano una modesta crescita, l’economia basata sui consumi interni continua ad evidenziare una contrazione significativa».
Da quanto emerso dal dibattito, Confindustria chiede alla futura amministrazione di considerare le imprese e i loro progetti di sviluppo come un’opportunità per tutto il territorio. Guardando la situazione economica e occupazionale, il dramma di Grosseto non è solo la crisi attuale delle imprese e la disoccupazione, ma la mancanza totale di una possibile risposta al quesito: “Potranno i nostri figli avere un futuro a Grosseto?”. Dobbiamo, quindi, guardare non solo al quotidiano, ma immaginare e concentrare gli sforzi sui progetti che costruiscano un futuro migliore.
Nonostante la fiscalità nazionale sia la parte maggiore del peso delle imposte che un’impresa deve pagare, anche quella locale grava eccessivamente sui produttori di ricchezza e deprime qualunque progetto di sviluppo.
«In questo ambito serve la collaborazione tra istituzioni, imprese e il mondo della finanza, – conclude Salvestroni – perché per motivi specifici ciascuno sembra voler proteggere se stesso, constrastando di fatto la seppur crescita dell’economia italiana. Dobbiamo cercare una stretta sinergia tra queste componenti essenziali per proteggere e progettare l’effettivo rilancio dell’economia, in questo caso la futura amministrazione comunale dovrà assumersi la responsabilità di favorire queste possibili sinergie e trasformarle in progetti concreti per lo sviluppo».